Un barile di eFuel

UE, scontro su neutralità climatica dei carburanti sintetici Per Commissione e-fuel devono essere 100% “puliti”, per Germania basta il 70%

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BRUXELLES - A dimostrazione che il percorso di attuazione degli obiettivi del Green Deal sta diventando irto di ostacoli politici man mano che si definiscono le norme che vincolano i diversi settori dell’economia a rispettarli, è emerso un nuovo caso che riguarda il settore auto: secondo una bozza di regolamento interna circolata da qualche giorno, la Commissione Ue ritiene che i carburanti sintetici(e-fuel) dovranno essere ”climaticamente neutrali” perchè possano essere utilizzati nei nuovi veicoli a motore a combustione dal 2035.

La questione è stata sollevata recentemente dal ministro tedesco dei trasporti Volker Wissing secondo il quale la registrazione delle nuove auto a motore a scoppio dal 2023 dovrebbe essere garantita anche se il carburante sintetico non sono al 100% “neutrali”. Di qui il sostegno tedesco alla linea della dg “crescita” della Commissione. Si tratta di una controversia che è anche interna alla Commissione, che oppone le direzioni generali coinvolte con la dg “crescita” a sostegno del limite al 70% di emissione gas serra e la dg “clima” per il 100% di riduzione. Per ottobre è previsto un incontro tra i rappresentanti degli Stati membri per discutere la questione con la Commissione.

Il regolamento UE sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni nuovi che blocca la registrazione dei veicoli nuovi a motore endotermico dal 2035 adottato a fine marzo include un riferimento esplicito agli elettrocarburanti prevedendo che Commissione presenti una proposta relativa all’immatricolazione di veicoli che ‘funzionano esclusivamente con combustibili neutri in termini di emissioni di Co2’ dopo il 2035. Si tratta di una indicazione giuridicamente non vincolante; in ogni caso si tratta di un principio che costituisce la base di riferimento per l’atto delegato che la Commissione intende presentare a tempo debito. Prima ciò accade meglio è per permettere ai produttori automobilistici di tenerne conto nelle loro pianificazioni produttive. La questione degli e-fuels era stata posta di pari passo alla questione dei biocarburanti, difesi in particolare dall’Italia: il negoziato tra i governi si concluse con il riferimento ai soli elettrocarburanti.

Nel dispositivo viene indicato che ‘tecnologie innovative" come la produzione di elettrocarburanti con cattura dell’aria, se ulteriormente sviluppate, potrebbero offrire prospettive per una mobilita climaticamente neutra a prezzi accessibilì. E di questo dovrà tenere conto la Commissione nella verifica della situazione nel corso degli anni. Il regolamento contiene una clausola di revisione che prevede che, nel 2026, Bruxelles valuti in modo approfondito i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% all’orizzonte 2035 e l’eventuale necessità di rivederli. Il riesame terrà conto degli sviluppi tecnologici - anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in - e dell’importanza di una transizione sostenibile e socialmente equa verso l’azzeramento delle emissioni. Su tale clausola conta il governo italiano (persa la partita a fine marzo) per riuscire a far rientrate in gioco i biocarburanti. 

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Giovedì 21 Settembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 22-09-2023 17:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA