Il presidente Usa Joe Biden ad un salone auto

Usa, Biden offre 12 mld in sovvenzioni e prestiti a industrie auto per accelerare conversione a elettrico

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La partita dell’ auto sembra una sfida solo tra Usa e Cina con l’Europa, centro nevralgico del motore a combustione in particolare diesel, che rischia di finire decimata. I due giganti dell’economia mondiale continuano a stanziare soldi verso la transizione elettrica e la conquista di nuovi mercati mentre il Vecchio continente autoimponendosi la data del 2035 come termine ultimi per vendere nuovi veicoli a combustione potrebbe vedere sparire aziende e lavoratori, come ha paventato mister Bmw parlando al Financial Times. Negli Usa l’amministrazione Biden offre 12 miliardi di dollari in sovvenzioni e prestiti a case automobilistiche e fornitori per adeguare i loro impianti alla produzione di veicoli elettrici e altri veicoli avanzati, ha annunciato Jennifer Granholm, ministro dell’Energia ed ex governatore del Michigan, stato produttore di automobili. «Mentre passiamo ai veicoli elettrici, vogliamo garantire che i lavoratori possano effettuare la transizione sul posto, che nessun lavoratore, nessuna comunita venga lasciata indietro», ha detto Granholm ai giornalisti in una conferenza stampa.

I produttori di veicoli riceveranno sovvenzioni per accelerare i tempi e altri sussidi che finanzieranno la conversione degli impianti di produzione esistenti per costruire veicoli elettrici in una mossa che potrebbe aiutare a smorzare le critiche delle case automobilistiche e del sindacato United Auto Workers (Uaw) sulle norme ambientali che verranno applicate. Il presidente della Uaw, Shawn Fain, ha applaudito all’annuncio, affermando che le sovvenzioni e i prestiti «chiariscono ai datori di lavoro che la transizione ai veicoli elettrici deve includere forti partenariati sindacali con elevati standard salariali e di sicurezza per i quali generazioni di membri della Uaw hanno combattuto e vinto». Il governo cinese, nonostante il rallentamento economico in atto, vuole mantenere una crescita costante per l’industria automobilistica, compresi i veicoli a nuova energia (Nev). In particolare Pechino mira ad aumentare le immatricolazioni del 3% rispetto all’anno precedente, arrivando a 27 milioni nel 2023, con le vendite di veicoli a nuova generazione in aumento di circa il 30% su base annua fino a 9 milioni di unita, secondo il piano di lavoro pubblicato congiuntamente da sette ministeri.

Il Dragone punta pero anche a stimolare le vendite di auto con motore a combustione interna nei prossimi due anni, non imponendo alcuna restrizione alla vendita di veicoli nuovi. Le altre misure di stimolo includono l’incremento delle esportazioni cinesi di veicoli, in particolare verso i paesi coinvolti nella «via della seta» e altri mercati emergenti, nonche la promozione della sostituzione e del consumo di auto usate. Secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers (CAAM), le esportazioni cinesi di veicoli sono aumentate a 2,533 milioni nel periodo gennaio-luglio, in aumento del 68% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E il boom cinese fuori confine mette apprensione ai produttori europei. L’amministratore delegato della Bmw ha avvertito al Financial Times che i piani della Ue per vietare i veicoli con motore a combustione stanno spingendo i produttori europei di auto piu economiche in una guerra dei prezzi con i rivali cinesi che difficilmente riusciranno a vincere. «Il segmento di mercato delle auto di base scomparira o non sara piu realizzato dai produttori europei», ha spiegato Oliver Zipse, sottolineando le crescenti ambizioni dei marchi automobilistici cinesi come Byd, specializzati in veicoli elettrici.

I piani dell’UE di eliminare gradualmente i veicoli con motore a combustione entro il 2035 sono stati criticati dall’industria automobilistica continentale, che impiega indirettamente quasi 14 milioni di persone, ricorda il Financial Times e Zipse si e anche chiesto se la scadenza del blocco potra essere rispettata. Facendo un cenno alla revisione della legislazione UE sui veicoli elettrici prevista per il 2026, ha affermato che l’infrastruttura di ricarica europea e ancora «molto indietro rispetto alle aspettative. . . ci sono Paesi dove non sviluppano assolutamente nulla». Comunque «non sono preoccupato per la Bmw», ha sottolineato Zipse al Financial Times. «C’e una concorrenza molto agguerrita al di sotto dei 300.000 yuan (41.310 dollari), la maggior parte dei nuovi concorrenti entrano in quel segmento di mercato».

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Lunedì 4 Settembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 05-09-2023 20:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA