Tutto pronto per la presentazione-evento di Napoli Racing Show. Per la città “rivincita” 25 anni dopo il sogno svanito nel 1999

Tutto pronto per la presentazione-evento di Napoli Racing Show. Per la città “rivincita” 25 anni dopo il sogno svanito nel 1999

di Sergio Troise
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NAPOLI - C’è grande attesa per il ritorno a Napoli dell’automobilismo sportivo con il Trofeo Città di Napoli in programma 62 anni dopo l’ultima edizione del Gran Premio di Posillipo (dominato dalle Ferrari di Formula 1 di Willy Mairesse e Lorenzo Bandini) e 25 anni dopo la beffa del mancato svolgimento di Napolincorsa, evento previsto per il weekend di Pasqua del 1999, sfumato a pochi giorni dal via a causa di un cavillo burocratico sollevato dai Verdi.

Accertata l’impossibilità di tornare a Posillipo, dove tra gli anni 30 e 60 si disputarono (con l’interruzione del periodo bellico) venti edizioni del Gran Premio Napoli (non valido per il Mondiale ma all’epoca giudicato più attraente del Gran Premio di Montecarlo e frequentato da piloti di altissimo livello, da Nuvolari a Fangio, da Farina ad Ascari, da Baghetti a Bandini) è in allestimento un evento simile a quello sfumato nel 1999, in quanto la location è proprio la stessa: un circuito stradale lungo via Caracciolo, in un incantevole scenario vista mare, con il Vesuvio, la Costiera sorrentina, Capri e la collina di Posillipo a incorniciare il circuito come in una… gouache rombante.

Sarà un bel vedere e, per la città, un’occasione propizia per riproporsi come sede di eventi sportivi in una location inimitabile, la stessa che ha ospitato in passato le gare riservate alle imbarcazioni della Coppa America, il Giro d’Italia di ciclismo, il torneo ATP di tennis, e la stessa che avrebbe dovuto rilanciare lo spettacolo del motorsport già cinque lustri fa, quando il circuito cittadino in buona parte già allestito tra Via Caracciolo e Viale Dohrn venne smontato una settimana prima del via.

Su quel circuito avrebbero dovuto esibirsi i piloti del CIVT, il Campionato Italiano Velocità Turismo, che vedeva impegnate le auto delle case ufficiali, in testa Alfa Romeo e Bmw. L’idea era stata di Piero Ferrari, il figlio del drake di Maranello, che all’epoca presiedeva la Commissione Sportiva Automobilistica Italiana. Consapevole della scarsa affluenza di pubblico negli autodromi, Ferrari junior immaginò di riportare le corse tra la gente, ovvero sui circuiti stradali, come si usava ai tempi della Mille Miglia e dei gran premi cittadini. Il progetto era piaciuto sia a Rosario Alessi, l’avvocato che presiedeva l’ACI, sia a Renzo Magnani, titolare della Sponsor Service, la società milanese che aveva sostituito (tra mille polemiche) la Salerno Corse nell’organizzazione delle manifestazioni motoristiche. Seduti al tavolo di un bar di Gallipoli i tre “boss” dell’automobilismo italiano dell’epoca vararono il loro programma: partenza da Napoli, possibilmente entro Pasqua.

La Vallelunga ACI-CSAI Spa e la Sponsor Service si coordinarono con Raffaele Fortunato, entusiasta avvocato napoletano con la passione per le corse e misero a punto l’organizzazione di un evento che si sarebbe chiamato Napolincorsa. La manifestazione si sarebbe dovuta svolgere il 4 e 5 aprile, weekend di Pasqua. Antonio Bassolino, all’epoca sindaco di Napoli (e ministro del Lavoro), si era lasciato convincere facilmente: l’evento avrebbe richiamato a Napoli decine di migliaia di persone tra spettatori e addetti ai lavori, la Rai avrebbe trasmesso la diretta e – chissà – forse si sarebbero anche gettate le basi per un futuro della città in Formula 1, come ai bei tempi del circuito di Posillipo.

Le case automobilistiche coinvolte nel progetto erano entusiaste: oltre ad Alfa Romeo e BMW aderirono la Citroen e la Volkswagen, s’inserì la Smart per affidare le sue microvetture ad alcune celebrità femminili come Barbara D’Urso, Annie Papa, le giornaliste Maria Leitner e Stella Bruno. Soprattutto, sarebbero scese in campo le rosse del Challenge Ferrari, per la prima volta impegnate su un circuito stradale e non in autodromo: una novità che avrebbe contribuito ad elevare il livello spettacolare della gara, alla quale si erano iscritti anche l’ex calciatore Daniele Massaro, il comico bolognese Alessandro Bergonzoni e il numero uno dei piloti napoletani dell’epoca, Cosimo Turizio.

L’Alfa Romeo, da parte sua, oltre alla gara Superturismo contro la squadra ufficiale Bmw, avrebbe promosso l’attività dei concessionari locali facendo disputare anche la prima prova della GTV Cup, un campionato monomarca riservato a clienti della casa e ad alcuni ospite d’onore, ai quali venivano affidate le potenti GTV 3000 con motore V6 da 240 cv. Un nutrito gruppo di piloti napoletani avrebbe dovuto partecipare alla prova della GTV Cup, e per questo si iscrissero tutti alla scuola di pilotaggio di Andrea De Adamich per conseguire la licenza internazionale. Tra loro c’erano anche Vito Boffa, il figlio di Mennato, vincitore a Posillipo nel 1960, ed Enzo Rivellini (futuro parlamentare europeo), che di Boffa era nipote.

Ed è proprio lui, Rivellini, l’organizzatore, assieme a Pasquale Cilento, Carlo e Pietro Casillo, dell’evento in programma il 12-13-14-aprile. “E’ da allora – confida – che covavo l’idea di rilanciare l’automobilismo in città. All’epoca fummo letteralmente beffati, con una cancellazione a pochi giorni dal via, quando ormai era tutto pronto. Questa volta nessuno potrà fermarci, abbiamo l’appoggio della città, del sindaco e di tanti sostenitori, e non ci faremo sfuggire l’occasione di rilanciare l’immagine di Napoli come sede di grandi manifestazioni. Ricordo che nel ’99 era corsa voce di un interessamento di Bernie Ecclestone, all’epoca patron della Formula 1, e di Luca di Montezemolo, presidente della Ferrari, ai quali non dovette sfuggire l’idea di allestire un circuito cittadino per la Formula 1, essendo il lungomare di Napoli potenzialmente perfetto per questo scopo. Noi per ora partiamo con una gara di Formula Challenge, ma questa – la butta lì Rivellini – può essere l’occasione per studiare la possibilità di allungare il circuito e ospitare, in un futuro da definire, anche gare della massima categoria”.

Insomma, Napoli Racing Show si candida come “banco di prova” per testare la capacità della città di tornare a ospitare eventi motoristici di grande appeal, come ai tempi del Gran Premio di Posillipo di Formula 1 e della sfumata Napolincorsa. Staremo a vedere quali saranno gli sviluppi. Intanto vale la pena ricordare che la manifestazione in programma nel weekend del 12-13-14 aprile è incentrata su una gara di Formula Challenge, ovvero una corsa a inseguimento che vede impegnate due auto alla volta. Dal punto di vista tecnico-sportivo, dunque, non un grande evento, e nemmeno valido per il campionato italiano della specialità, che proprio nella stessa data sarà di scena in Basilicata per il 7° Trofeo Policoro. Ma a renderlo decisamente attraente sono alcune auto di prestigio e, soprattutto, la location, unica e inimitabile, secondo gli organizzatori in grado di richiamare il pubblico delle grandi occasioni.

Il percorso di gara verrà allestito esclusivamente lungo Via Caracciolo e non più, come previsto in un primo momento, anche sul parallelo Viale Dohrn. Il tracciato misurerà circa 1290 metri, con una larghezza stradale di circa 8 metri e 7 chicane, necessarie per contenere la velocità media entro il limite degli 80 km/h, così come prevede il regolamento. Battezzata “Arena del lungomare”, l’area sarà teatro di varie esibizioni motoristiche e di spettacoli, compresa una prova di drifting. Saranno allestite due tribune da 500 posti, e per il pubblico sarà possibile anche accedere al paddock, per vedere da vicino piloti e auto da competizione.

Potranno partecipare alle gare tutte le vetture moderne racing regolarmente omologate, ma viene data la priorità alle vetture della GT-3 Cup, GT-Cup (Trofeo Gt Cup), Rally (Trofeo Rally Cup), T.C.R. dsg-Sport/Prototipi cilindrata fino a 1600 e Sport/Prototipi fino a 2000. Tra gli eventi di contorno sono previste anche esibizioni di auto storiche e moderne, compresa una monoposto Hesketh di Formula 1 degli anni 70, di proprietà dell’ex pilota napoletano Cosimo Turizio.

Il programma dettagliato dell’intero weekend verrà illustrato nel corso di una conferenza stampa nella giornata di mercoledì 13 marzo. Nell’occasione verrà annunciato anche il programma del Concorso d’Eleganza per auto d’epoca intitolato “Napoli Nobile” e organizzato dalla ASD Napoli Racing Show con la collaborazione del Casco Azzurro presieduto da Paolo Scudieri, forse nella suggestiva cornice di Villa Pignatelli (ma questa e altre decisioni potranno essere ufficializzate soltanto al termine di laboriose trattative con ACI e sponsor).

Tra le iniziative destinate a dare ulteriore prestigio alla manifestazione anche l’assegnazione della laurea ad honorem agli eredi di Nicola Romeo, l’ingegnere di origine napoletana (era nativo di Sant’Antimo) che fondò l’Alfa Romeo. E’ prevista inoltre l’intitolazione del piazzale tra Via Manzoni e il Viale Virgiliano a Mennato Boffa, pluridecorato pilota di origini beneventane (era nato a Vitulazio) ma napoletano d’adozione, che nel 1960 vinse il Gran Premio Napoli, sul circuito di Posillipo, al volante di una WRE-Maserati della categoria Sport.

La presentazione-evento prevede la possibilità di vedere in anteprima alcune auto (racing moderne e storiche) esposte dalle ore 15,30 nel cortile del Tennis Club Napoli. Alle ore 17 le vetture, scortate dai Vigili Urbani, sfileranno fino a Piazza Vittoria e ritorneranno al Circolo di Viale Dohrn; alle 18,15, nei saloni del Tennis Club, la conferenza stampa alla presenza di autorità nazionali e sportive e del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Su www.napoliracingshow.it il programma dettagliato.

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Mercoledì 13 Marzo 2024 - Ultimo aggiornamento: 09:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA