L'Alpine A424 ha mosso i primi passi sul circuito di Le Castellet in vista del debutto nel WEC dal prossimo anno nella categoria Hypercar.

Alpine A424, primi passi per la Hypercar francese a Le Castellet in vista del debutto del 2024

di Nicola Desiderio
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L’Alpine A424 ha mosso i primi passi al circuito di Le Castellet percorrendo i suoi primi 1.000 km e dando di fatto l’avvio allo sviluppo in pista della LMDh (Le Mand Daytona hybrid) che dal prossimo anno parteciperà al WEC nella categoria Hypercar con la possibilità di entrare anche nella GTP del campionato americano IMSA.

La casa francese ha fatto sapere che la A424, il cui concept estetico era stato presentato in occasione della 24 Ore di Le Mans lo scorso giugno, ha messo le ruote sull’asfalto per la prima volta all’inizio di agosto, come preventivato, ed è stato il pilota Nicholas Lapierre il primo a mettersi al suo volante, seguito da Matthieu Vaxiviere e Charles Milesi. Dunque precedenza al veterano, che ha alle spalle 17 edizioni alla 24 Ore di Le Mans vincendone quattro nella categoria LMP2, due delle quali proprio con la Alpine, anche se quest’anno ha guidato la Oreca-Gibson della Cool Racing finendo 12° di categoria.

Guidavano invece una Alpine sia Matthieu Vaxiviere sia Charles Milesi, gli altri due piloti designati a far fare alla A424 i suoi primi chilometri. Il primo ha all’attivo tre podi nella LMP2 a Le Mans e un terzo posto nel WEC, l’altro invece ha solo 22 anni e ha la fortuna del principiante visto che al suo esordio nel 2021 si è preso il campionato e la vittoria di classe nella prestigiosa corsa francese con il team WRT contribuendo al quarto posto ottenuto quest’anno dalla Alpine. I tre si sono succeduti nel corso di una settimana sul circuito di 5,8 km che si trova a due passi ha la Oreca, azienda fornitrice del telaio condiviso anche con la Acura ARX-06, impegnata però solo nell’IMSA.

Dopo aver verificato la funzionalità dei sistemi di sicurezza, gli uomini della Alpine e della Oreca si sono concentrati sui sistemi di raffreddamento, i freni, il cambio Xtrac a 7 rapporti, che integra il motore elettrico Bosch alimentata con batteria Williams per il sistema ibrido, e naturalmente il motore: un V6 3,4 litri con un solo turbocompressore realizzato insieme a Mecachrome e con un regime di rotazione massimo di 9.000 giri/min. Fondamentale il lavoro compiuto sul software di controllo dell’intero sistema che sta già girando da un paio di mesi ad uno dei banchi di Viry-Châtillon, dove Alpine progetta e costruisce anche i suoi motori di Formula 1, e ha già svolto numerose simulazioni che andavano verificate in pista.

E proprio l’esperienza di gestione dell’energia acquisita con le monoposto è il fattore che i tecnici francesi vogliono far valere per dare alla A424 una marcia in più rispetto alle numerose concorrenti. La vettura è scesa in pista con la carrozzeria in carbonio nudo ed è ovviamente leggermente differente rispetto alla vettura da esposizione fatta a vedere a Le Mans, ma solo in alcuni dettagli funzionali, come sfoghi e prese d’aria, mentre la fisionomia generale è la stessa, anche per la coda dove i gruppi ottici replicano la forma della A a freccia di Alpine. Molto complessa la forma della bocca anteriore, dell’estrattore e dei convogliatori mentre, nonostante il turbo sia singolo, ci sono due terminali di scarico che soffiano sotto l’alettone.

La A424 ha girato in concomitanza con la Lamborghini SC63, per la prima volta in livrea neroverde, ma la LMDh di Sant’Agata ha avuto un incidente che ha interrotto il programma di prove che avrebbe creato per i tecnici presenti le condizioni per un’interessante comparazione. Bello il rumore del V6 francese, grazie anche all’ordine di scoppio imposto dalle bancate a 90 gradi, che si è messo alla prova anche con una simulazione di stint da 30 giri, utile anche per verificare l’accordo del telaio con gli pneumatici Michelin. E proprio il primo test di durata, con una simulazione di 24 ore, sarà l’obiettivo della prossima sessione prevista all’inizio di settembre sul circuito di Aragon.

A novembre ci sarà invece il congelamento dell’aerodinamica in galleria del vento e a dicembre, dopo una sessione di test a Portimao, ci sarà l’omologazione finale per il WEC in vista della prima gara in calendario in Qatar, preceduta di alcuni giorni dall’abituale sessione di test congiunti tra tutti le vetture partecipanti al campionato. Soddisfatto Bruno Famin, responsabile del progetto e di recente nominato vice presidente di Alpine Motorpsort, che però non ha nascosto che ci sono alcuni punti difficili da risolvere. Allineate le dichiarazioni di Philippe Sinault , team principal della Alpine Elf Endurance, che ha parlato di esordio piuttosto positivo e del tanto lavoro da svolgere in un ambiente fortemente motivato.

Nessuna notizia invece sui piloti che guideranno le due vetture impegnate nel WEC. Probabile che i tre collaudatori faranno parte, in ordine composto o sparso, dei due terzetti preposti a guidare la A424 nel campionato mondiale di durata. Alpine sta nel frattempo preparando un’altra vettura per l’omologazione nell’IMSA. La speranza è trovare Oltreoceano un team in grado di portare il nome Alpine anche sulle piste del Nordamerica, in vista di un possibile lancio anche da quelle parti del marchio sportivo di Renault, che ha in previsione di lanciare 7 modelli tutti elettrici entro il 2030.

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Lunedì 28 Agosto 2023 - Ultimo aggiornamento: 31-08-2023 10:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA