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SHNAGHAI – La “prima volta” di Shanghai è anche la quarta in Cina (la sesta se si includono le gare di Hong Kong), dove la Formula E aveva esordito con l'ePrix di Pechino il 13 settembre 2014 aprendo l'era delle competizioni riservate alle monoposto elettriche. Il mondiale a zero emissioni torna nella Repubblica Popolare a poco più di 5 anni di distanza dalla gara di Sanya del 23 marzo del 2019, vinta da Jean Eric Vergne, oggi Ds Penske, che sabato correrà il suo ePrix numero 125 nel mondiale che già vinto due volte. Per il ritorno in Cina, la Formula E si presenta al gran completo: rientrano non solo Sèbastien Buemi e Robin Frijns (Envision), Nyck de Vries (Mahindra) e Nico Müller (Abt Cupra) assenti a Berlino per la concomitanza con la prova del Wec di Spa, ma anche Sam Bird (Neom McLaren) che si era fratturato la mano a Monaco e che sia nel Principato sia nella capitale tedesca era stato sostituito dal 19enne Taylor Barnard, andato a punti due volte a Berlino.
Lungo i poco più di 3.000 metri ricavati all'interno del circuito che ospita anche la Formula 1, i 22 piloti dovranno lavorare parecchio per rigenerare l'energia necessaria per arrivare in fondo alla gara: le curve sono solo 12, anche se il tracciato è piuttosto “nervoso”. A Shanghai si corrono gli ePrix 11 e 12 della decima stagione: è il terzultimo fine settimana della rassegna iridata. La “carovana” si trasferirà a fine giugno d Portland e poco dopo la metà di luglio a Londra, dove sono in programma le due prove che chiudono il campionato.
Dopo Berlino c'è stato un nuovo avvicendamento ai vertici della classifica: una risposta a chi sostiene che la Formula E è noiosa. Nick Cassidy (Jaguar Tcs) si è reinstallato la comando con 140 punti grazie al doppio podio tedesco (primo e secondo posto), seguito da Pascal Wehrelein (Tag Heuer Porsche) a 124, da Oliver Rowland (Nissan) a 118, e dal campione in carica Jake Dennis (Andretti, motorizzata Porsche) con 102. La pista è nuova per tutti e Rowland (secondo solo a Cassidy per numero di podi stagionali: 6) ha già fatto sapere che sarà dura per tutti i contendenti.
Sempre da tenere d'occhio ci sono anche Mitch Evans, con la seconda Jaguar ufficiale, quinto a 97, e naturalmente i “senatori” come Vergne (sesto a 84) o Antonio Felix da Costa, al volante dell'altra Porsche di Zuffenhausen e vincitore dell'ultimo ePrix. Tra i piloti che in qualche modo hanno bisogno di riscattarsi ci sono sia Buemi sia Frijns (41 punti in due) sia Lucas di Grassi (appena un punto in 10 gare conla Abt Cupra) sia Nyck de Vries, che al suo rientro nel mondiale elettrico è ancora a quota 0 con la Mahindra. Dopo due ritiri consecutivi, anche Maximiliam Günther punta tornare a essere protagonista con Maserati Tipo Folgore.
Il programma del fine settimana è sempre fitto e concentrato, anche solo dal punto di vista agonistico. Dal punto di vista mediatico Porsche ha già guadagnato i titoli con la sua conferma al progetto Gen4 che la terrà in Formula E fino al 2030 e non è escluso che anche la Ert, magari assieme alla Byd, possa lasciar trapelare qualcosa sui programmi futuri. Dopo le due libere, tra le 5 e le 5.50 italiane di sabato, sono in programma le qualifiche per il primo ePrix di Shanghai (città nella quale è in costruzione la più grande pista coperta di sci, ma dove sono attesi fino a 27° e, domenica, anche la pioggia) che scatterà poco dopo le 9. E domenica si replica con gli stessi orari.