Michael Schumacher con la moglie Corinna Betsch durante una vacanza

Schumi, il Capodanno più brutto di Corinna,
tra le lacrime il consenso all'operazione

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​dal nostro inviato Claudia Guasco
GRENOBLE - La notte più lunga di Corinna Betsch, dei figli Mick e Gina Maria, ha inizio verso le otto di domenica sera. Il marito Michael Schumacher è in terapia intensiva nel reparto di neurologia dell'ospedale di Grenoble, è in coma farmacologico e attaccato a un respiratore artificiale. Dopo la violenta caduta in fuoripista a Meribel e un intervento di emergenza sabato, la sua vita "è appesa a un filo", come ammettono gli stessi medici.

La decisione. Eppure, nel buio che avvolge Schumi, si intravvede una piccola luce. Fioca, ma preziosa per restituire un po' di speranza alla famiglia e permettere all'equipe del polo universitario francese di intervenire per la seconda volta nel giro di ventiquattr'ore. Le buone notizie arrivano da una risonanza magnetica: "Siamo rimasti abbastanza sopresi dal miglioramento e quindi abbiamo preso questa decisione", spiegano i chirurghi. Così nel tardo pomeriggio di ieri sono entrati nella stanza del blocco "L", quello di terapia intensiva neurologica, e hanno affrontato la questione con Corinna, con i familiari dell'ex pilota e la sua manager Sabine Khem. Il clan Schumacher ha piena fiducia nel medici dell'ospedale di Grenoble, coadiuvato dal luminare parigino della neurochirurgia Gerard Saillant, ma il dilemma è atroce. Permettere ai medici di aprire di nuovo la calotta di Michael per rimuovere un ematoma e diminuire in questo modo la pressione intracraniale dando spazio al cervello? Oppure apettare che le condizioni del campione si stabilizzino prima di riportarlo in sala operatoria? L'equipe consiglia di intervenire: "Il momento è buono", viene spiegato. Corinna ha paura, però dà lo stesso il suo consenso e firma la liberatoria per l'intervento. Alle 22 Schumi è ancora sotto i ferri, la moglie e i due figli rivivono le stesse ore di angoscia e di attesa della sera precedente.

Futuro ignoto. Tre ore dopo i chirurghi comunicano a Corinna che "l'intervento è riuscito". Il rapporto è il seguente: "Ci sono diversi punti di ematoma intracraniale fuori dal cervello che sono stati riassorbiti. Abbiamo visto che c'erano anche ematomi all'interno del cervello, a destra, a sinistra e dentro. C'era un ematoma più accessibile e abbiamo deciso di intervenire perché sapevamo che non avremmo preso rischi". La domanda a cui tutti vogliono una risposta però è una sola: e adesso? La situazione resta critica, non nasconde il primario Jean Francois Payen: "Gli altri ematomi presenti non sono accessibili e non hanno la stessa misura di quelli su cui siamo intervenuti. Quindi il progetto non può essere di riassorbirli". In rianimazione le condizioni di un paziente possono mutare repentinamente, perciò i medici non si sbilanciano sul destino di Schumi. "Sarebbe disonesto parlare del futuro, parliamo solo delle cose che sono successe, che accadono". Minuto per minuto, questa da due giorni è la vita di Corinna, Gina e Mick. Per loro oggi non è Capodanno, ma solo un giorno in più verso la vita guadagnato la Michael.

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Martedì 31 Dicembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 22-02-2016 03:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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