Due Mercedes di differenti generazione sulla pista prove di Bosch ad Arjeplog

Bosch, un trionfo di sicurezza:
prodotto l'Esp numero 100 milioni

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

ARJEPLOG - Ogni anno, circa un milione e 300mila persone muoiono nel mondo a causa di incidenti stradali. E diversi altri milioni subiscono lesioni. Dal 2011 l’ONU è scesa in campo con un programma mirato a una drastica riduzione di queste cifre.


E tra i partner più attivi ha trovato la Bosch, ovvero il primo produttore al mondo di sistemi elettronici progettati per migliorare la sicurezza dei veicoli. La multinazionale tedesca ha devoluto 150.000 dollari a favore delle iniziative delle Nazioni Unite, ma soprattutto ha intensificato le attività di ricerca e sviluppo sull’ESP, il sistema di controllo elettronico della stabilità, che ha appena tagliato il traguardo della nona generazione e dei 100 milioni di unità prodotte.

Strada aperta nel 1995. Queste tecnologia innovativa è stata progettata e sperimentata intensamente all’inizio degli anni 90, sulla scia di quanto era stato fatto con il sistema di controllo della frenata ABS, un altro brevetto Bosch che ha contribuito in misura notevolissima al miglioramento della sicurezza. L’azienda tedesca è stata dunque la prima al mondo ad avviare la produzione in serie di sistemi di controllo della stabilità, nell’ormai lontano 1995. Da allora i volumi di produzione sono cresciuti costantemente, con una accelerazione vertiginosa negli ultimi anni. Se tra il ’95 e il 2009 vennero prodotti infatti 50 milioni di sistemi ESP, negli ultimi quattro anni questa cifra è raddoppiata. “Ormai – dice Gerhard Steiger, presidente della divisione Chassis Systems Control – produciamo più sistemi ESP che ABS”.

Fenomeno planetario. La produzione è affidata a stabilimenti dislocati in Germania, Francia, Stati Uniti, Giappone, Cina, India e Brasile. Un business planetario, che contribuisce a rafforzare i buoni conti della multinazionale tedesca (nel 2013 il solo settore della tecnologia automotive ha registrato un fatturato di 30,7 miliardi di euro, il 66% dei ricavi totali del gruppo), ma anche un’opera meritoria in funzione della prevenzione dei sinistri: è provato infatti che l’ESP è in grado di evitare fino all’80% di tutti gli incidenti dovuti a sbandamento. Senza dire della capacità di interagire con altri sistemi di assistenza alla guida, sempre mirati al controllo del veicolo in condizioni critiche.

Giungla di sigle. Ormai diffuso su tutte le auto moderne, il sistema di controllo della stabilità non viene identificato sempre come ESP. C’è chi lo chiama ESC, chi DSC, chi VDC… Gli inventori della Bosch hanno battezzato ESP il loro sistema, dall’acronimo delle parole tedesche Elektroniskes Stabilitats Program. Gli inglesi hanno sostituito l’ultima lettera, trasformando la sigla in ESC, da Electronic, Stability Control; ma qualcuno, per distinguere il proprio prodotto, s’è inventato la sigla VDC, ovvero Vehicle Dynamic Control; altri ancora hanno puntato su DSC (Dynamic Stability Control). Comunque lo si voglia chiamare, è un collaudato sistema di sicurezza attiva, che funziona sempre allo stesso modo. Cioè tenendo sotto controllo la stabilità del veicolo, interpretandone le reazioni, se necessario frenando una o più ruote ed evitando il rischio di sbandate o ribaltamenti, soprattutto in condizioni di bassa aderenza o di velocità eccessiva nei cambiamenti di traiettoria. Memorabile, in proposito, ciò che fece la Mercedes nel 1997, quando la Classe A fallì il test dell’alce e venne immediatamente dotata dell’ESP di serie.

Aggiornamento continuo. Dall’inizio della produzione in serie Bosch ha migliorato continuamente questo sistema di sicurezza attiva attraverso l’aggiunta graduale di ulteriori funzioni. Se la prima versione pesava 4,3 kg, la versione base dell’attuale generazione 9 pesa solo 1,6 kg. Oltre che più compatto e più leggero, l’ESP di ultima generazione è anche meno costoso, e dunque accessibile per tutte le classi di veicoli, anche le piccole citycar. Le nuove sfide riguardano invece la necessità di interazione con i nuovi sistemi di assistenza alla guida, con la crescente automazione delle auto e con le innovazioni legate all’elettrificazione. “Un fronte – dicono alla Bosch – che non ci coglie impreparati, visti i continui investimenti in ricerca e sviluppo e la sperimentazione già ampiamente avviata”.

Equipaggiamento obbligatorio. Ad oggi, intanto, in tutto il mondo il 55% delle autovetture e dei veicoli commerciali leggeri è dotato del sistema ESP. Ma la diffusione di normative che ne impongano l’adozione obbligatoria sui veicoli di nuova immatricolazione è in crescita vertiginosa. In Europa, dove già il 78% delle auto e dei commerciali leggeri è dotato del sistema, ciò accade per tutti i veicoli omologati dall’ottobre 2011. E a partire da novembre 2014, l’ESP sarà fornito come dotazione standard su tutti i veicoli nuovi di fabbrica. Negli Usa tale sistema è già obbligatorio per i veicoli fino a 4,5 tonnellate. È obbligatorio anche in Australia e Israele, mentre regolamenti analoghi entreranno in vigore nei prossimi anni in Giappone, Corea, Russia e Turchia. Persino in Cina, dove la sicurezza stradale è molto indietro, quasi un quarto delle nuove auto che escono dalla linea di montaggio è provvisto del sistema.

  • condividi l'articolo
Sabato 12 Aprile 2014 - Ultimo aggiornamento: 16-04-2014 06:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA