VALLELUNGA - L’anno che va a concludersi ha segnato un anniversario importante per la Giannini: la piccola casa automobilistica romana ha festeggiato infatti i cento anni di vita. Lo storico traguardo è stato celebrato il 27 ottobre scorso con un raduno di “vecchie glorie” all’autodromo di Vallelunga, lì dove le piccole derivate Fiat hanno scritto, nel cuore del 900, pagine memorabili dell’automobilismo sportivo rivaleggiando con le terribili rivali firmate da Carlo Abarth.

Fondata nel 1917 dai fratelli ascolani Attilio e Domenico Giannini, in una officina di Vicolo della Fontana, al Nomentano, la factory romana ha vissuto una vita movimentata, tra liti familiari e gestioni travagliate; ma ha saputo sempre rigenerarsi, non disperdendo i valori legati a una tradizione che affonda le sue radici sportive nelle assistenze alla Itala degli anni 20.

Da allora, l’attività si è sviluppata con le elaborazioni di Balilla e Topolino negli anni ruggenti della Mille Miglia e, ancora, con le serie speciali derivate dalle Fiat 500, 600, 850, 126 e da altri modelli a larga diffusione come 128, Ritmo, Uno, Punto, Panda, Tipo. E non sono mancate ardite realizzazioni come il prototipo Sirio, la concept car Windsurf, la plurivittoriosa 750 Sport Giaur (acronimo di Giannini-Urania), piccola auto da corsa degli anni 40 nata dalla collaborazione con Berardo Taraschi.

Se questo patrimonio non è andato perduto ed è anzi la “base di lavoro” per coraggiosi progetti contemporanei lo si deve alla famiglia Polverelli, che della Giannini è titolare dal 1973, quando venne rilevata la storica azienda romana e si avviò un’attività diversificata, che oggi spazia dalla custodia dei pezzi più pregiati nel museo allestito alla Magliana agli allestimenti di serie limitate, prototipi e carrozzerie speciali dei giorni nostri, compresa la blindatura di automezzi della pubblica amministrazione. Di grande effetto le più recenti novità realizzate dalla Giannini in collaborazione con la Gram Torino Engineering: sono la 350 GP Anniversary (realizzata in 100 unità) e la 350 GP4, che arriverà nel 2018.

Unite dal motore 4 cilindri turbo di derivazione Alfa Romeo con potenza di 350 cv, dalla costruzione in fibra di carbonio e da forme esterne (curate da Emanuele Bomboi, del centro Stile Maggiora) che richiamano la 500 firmata da Roberto Giolito, sono due supercar in formato mini. La differenza sostanziale, tra le due, è che la prima è una due posti con motore centrale e trazione posteriore, mentre la seconda ha motore anteriore, trazione 4x4 e 4 posti.