Michela Cerruti è un nome noto agli appassionati di automobilismo per la sua attività nelle corse. Figlia di Aldo Cerruti, pilota bresciano che negli anni 70 si costruì un certa notorietà con lo pseudonimo di Baronio, Michela, 29 anni e una laurea in

Michela Cerruti, è lei la donna pilota dietro le quinte di “Veloce come il vento”

di Sergio Troise
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ROMA - Di “Veloce come il vento”, il film di Matteo Rovere che sta spopolando nelle sale, credevamo di sapere tutto: tra recensioni giornalistiche, trailer, interviste e apparizioni in tv di Stefano Accorsi, sembrava proprio che la benemerita produzione si fosse assicurata una copertura mediatica a 360 gradi. E invece no: manca un piccolo tassello. Riguarda la coprotagonista, Matilda De Angelis, che nel film interpreta il ruolo di Giulia de Martino, la sorella-pilota diciassettenne di Loris De Martino (Stefano Accorsi), ex pilota di grande talento perdutosi nella tossicodipendenza.

Retroscena da scoprire. Se il battage messo in campo dalla produzione ha rivelato che il ruolo di Loris De Martino/Stefano Accorsi è ispirato alla storia vera di Carlo Capone (talento dei rallies negli anni 80 smarritosi nel tunnel della droga), nessuno sa del legame tra Giulia De Martino/Matilda De Angelis e Michela Cerruti.

Donna pilota di talento. Michela Cerruti è un nome noto agli appassionati di automobilismo per la sua attività nelle corse. Figlia di Aldo Cerruti, pilota bresciano che negli anni 70 si costruì un certa notorietà con lo pseudonimo di Baronio, Michela, 29 anni e una laurea in psicologia, vanta un brillante curriculum nelle gare Turismo, Endurance, Superseries, Gran Turismo, e ottimi risultati anche in monoposto di varie categorie.

Personaggio da costruire. E’ stata dunque lei, Michela, a collaborare attivamente nella costruzione del personaggio di giovane donna-pilota affidato a Giulia De Angelis. La quale è un’attrice di belle speranze con una convincente esperienza in tv (nella fiction di Rai1 “Tutto può succedere”), per la prima volta cimentatasi nel cinema in una parte così impegnativa: una ragazzina di 17 anni, obbligata a vincere, al volante di una Porsche, in un’arena dominata da maschi agguerriti. Un’arena che nella vita reale – come gli appassionati sanno – ha visto Michela Cerruti distinguersi come protagonista forte e credibile. Proprio nel Campionato Italiano GT, quello del film, è salita due volte sul gradino più alto del podio, al Mugello e a Imola, guidando una BMW Z4.

Contatto in pista. Per rendere l’ambientazione del film quanto più realistica possibile, molte scene di “Veloce come il vento” sono state girate dunque negli autodromi di Monza, Imola, Mugello, Vallelunga, e molte sequenze sono tratte da alcune gare del campionato GT. Ed è stato proprio durante una delle prime incursioni nell’ambiente delle corse, tra il paddock e i box, che il regista e gli attori hanno conosciuto Michela. “Durante la settimana – ha raccontato Matteo Rovere - giravamo le scene normali, mentre nei week-end frequentavamo le varie piste del campionato, e proprio in una di queste occasioni abbiamo conosciuto Michela”.

Tutor d’eccezione. Un contatto determinante per dare corpo al personaggio di Matilda De Angelis/Giulia De Martino. Dal fissaggio del casco all’impugnatura del volante, dalla regolazione del sedile agli occhi negli specchietti, tutti i dettagli necessari per impersonare al meglio il ruolo di donna-pilota sono stati curati da Michela, rivelatasi impeccabile nel ruolo di tutor per la giovane Matilda. E non solo per gli aspetti tecnici, ma anche per quelli che potremmo definire ambientali e psicologici: che cosa pensa e che cosa fa una donna pilota prima di gareggiare, come ci si muove all’interno del paddock, nei box, come ci si prepara alla gara, alla vestizione, all’ingresso in pista, allo schieramento di partenza, fino alla corsa e allo stress agonistico vero e proprio.

Dedicato alle donne. “Il personaggio di Giulia De Angelis è un omaggio a tutte le donne che competono nel mondo delle corse” ha dichiarato, a conclusione di queste esperienza tra le quinte del cinema, Michela Cerruti. La quale – vale la pena ricordarlo – da gennaio 2015 è entrata far parte in rappresentanza dell’Italia della FIA Women Motorsport Commission (WIMC), organismo di cui è presidente Michele Mouton, che si prefigge di “creare una cultura sportiva in grado di facilitare e valorizzare la presenza delle donne nel mondo del Motorsport”.
 

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Mercoledì 27 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 28-04-2016 00:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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