Una Jaguar impegnata a Bormio nei test di Federpneus e Assogomma

Arriva il freddo, tornano le gomme winter:
non solo obbligo, questione di sicurezza

di Sergio Troise
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BORMIO - L’inverno meteorologico, con il suo freddo e i suoi disagi, va – come è noto - dal 21 dicembre al 20 marzo. Il calendario degli automobilisti, invece, prevede un periodo compreso tra il 15 novembre e il 15 aprile. E’ in questo lasso di tempo, infatti, che possono entrare in vigore le ordinanze territoriali che impongono il montaggio di pneumatici invernali. Lo stabilisce una direttiva del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mirata a salvaguardare la sicurezza e ad evitare il pericolo di bloccare strade e autostrade, ma anche intere città (vedi il caso della nevicata di Roma del febbraio 2012).

Sicurezza in primo piano. Prove specifiche hanno dimostrato più volte che quando le temperature scendono sotto i 7 gradi un veicolo munito di pneumatici invernali è in grado di ridurre gli spazi di frenata su asfalto normale fino al 20%, sul bagnato fino al 30%, mentre sulla neve si può arrivare al 50%. Ciò vuol dire creare le condizioni per evitare urti, investimenti, manovre a rischio. Con una aderenza migliore, inoltre, l’auto ha più grip, ovvero migliora la sua capacità di trazione in salita anche su fondi innevati, tipici dell’inverno. Per non dire della tenuta in curva e della capacità di evitare reazioni scomposte in caso di manovre d’emergenza.

I test 2013 allo Stelvio. Per dimostrare una volta di più l’efficacia di un treno di gomme invernali, le associazioni di categoria (Assogomma e Federpneus) hanno organizzato due giornate di test a quota 2800 metri, sulle strade del Passo dello Stelvio, innevate già da ottobre, e con temperatura prossima allo zero. Alfa Romeo 159, Giulietta, MiTo, 500 Abarth, Jaguar XF e Toyota Rav 4 le vetture utilizzate. Dunque auto di dimensioni, pesi e caratteristiche diverse, con trazione anteriore/posteriore/integrale ed equipaggiate con pneumatici differenti per marca, mescola e disegno del battistrada. Le prove (alcune di guida, altre affidate ai rilevamenti di specifica strumentazione) hanno confermato ciò che da anni viene predicato: montare quattro gomme invernali è la soluzione ideale per affrontare l’inverno in sicurezza. In particolare, nei test sullo Stelvio la media delle differenze di rendimento tra pneumatici estivi e invernali ha raggiunto misure comprese tra il 33% e il 122%. Un risultato sbalorditivo.

Sulla neve estive ko. Una volta di più è stato dimostrato che anche un Suv 4x4 (la Toyota Rav 4) se adotta gomme estive non riesce a muoversi agevolmente sulla neve. I test hanno ribadito, inoltre, che sia sulle auto a trazione anteriore, sia posteriore, è sconsigliabile la soluzione mista, ovvero con le invernali alle ruote di trazione e le estive alle altre due: il rischio di frenata scomposta, testacoda o, peggio, uscita di strada, è elevatissimo. Ancora: la superiorità del pneumatico invernale è stata dimostrata persino mettendo a confronto, su fondo innevato, un’auto equipaggiata con estive nuove e un’altra, gemella, con pneumatici invernali usurati, cioè con soli 2,5 mm di battistrada: la prima non è riuscita neanche a partire, l’altra ce l’ha fatta senza problemi.

Il valore della vita. “La sicurezza stradale – dice Fabio Bortolotti, direttore di Assogomma - è un bene prezioso, che riguarda la vita di tutti noi. E può essere migliorata utilizzando pneumatici invernali”. Tutto vero, ma in tempi di crisi non è facile invogliare gli automobilisti a una spesa supplementare. La diffusione delle coperture stagionali è aumentata, ma il tasso di indifferenza al problema è ancora alto. “Eppure – osserva il numero uno degli operatori del settore – utilizzando due treni di gomme i costi di esercizio della vettura si riducono. Lo ha dimostrato uno studio effettuato dal Politecnico di Torino sulle cinque vetture più vendute in Italia nei rispettivi segmenti di mercato”.

Costi e risparmi. Le ragioni a sostegno del “doppio treno” sono di facile comprensione: a fronte di un prezzo sostanzialmente uguale tra i due tipi di gomma, quando si montano le invernali quelle estive vanno messe “a riposo”, quindi non si consumano. “Il doppio treno – spiegano gli esperti - non è da considerarsi una spesa aggiuntiva, ma solo un’anticipazione”. Certo, va calcolato il costo delle operazioni di montaggio/smontaggio, ma dal pit-stop stagionale – è la tesi dei tecnici di Assogomma - deriva una maggiore e più accurata manutenzione, che ha un effetto benefico sul rendimento e sulla durata. Si ottimizzano le pressioni di gonfiaggio e quindi le prestazioni di guida, con vantaggi significativi anche nella riduzione del consumo di carburante e delle emissioni nocive.

Gomme e catene. Sicuramente convincenti le teorie (e le prove pratiche) sostenute dai “gommisti”. Ma in molti casi gli automobilisti, per mettersi in regola con le ordinanze che impongono “obbligo di pneumatici invernali o di catene a bordo”, preferiscono adottare la seconda soluzione, più economica ancorché scomoda (e in alcuni casi rischiosa). Una scelta lecita, ma attenzione: gli esperti di Assogomma fanno osservare che “lo studio del Politecnico di Torino ha dimostrato che la soluzione più conveniente, anche dal punto di vista economico, è quelle delle gomme invernali. E’ stato calcolato che in 14 casi su 15 il risparmio medio a favore dell’impiego di pneumatici invernali nella stagione fredda è di oltre 40 euro”.

Regole da osservare. L’invernale si riconosce dalla dicitura M+S (Mud and Snow, fango e neve) incisa sul fianco; ma ci può essere anche un logo con una montagna a tre cime, che indica, oltre alla mescola, la lamellatura specifica. Se si opta per il montaggio delle invernali, è importante scegliere con oculatezza, senza badare esclusivamente al prezzo: sul mercato sono arrivati prodotti d’importazione cinese che non rispondono agli standard europei e americani e, se non bastasse, ci sono operatori senza scrupoli che incidono diciture false su pneumatici estivi, magari ricoperti. Tra le opzioni corrette, c’è anche la possibilità di adottare pneumatici All Season, ovvero per tutte le stagioni. Con il freddo non assicurano il rendimento delle invernali, ma rappresentano un accettabile compromesso, soprattutto per le auto utilizzate prevalentemente in città.

Codice, normative, tempi. Da quest’anno chi emana le ordinanze (i gestori di strade e autostrade) deve rispettare la direttiva ministeriale che prevede periodi di vigenza e contenuti omogenei su tutto il territorio nazionale. Ciò per favorire la comprensione e l’applicazione da parte degli automobilisti. Ai quali, a questo punto, non resta che farsi un esame di coscienza e decidere come preparare la propria auto ai rigori (e ai rischi) dell’inverno. Se si opta per il montaggio delle invernali, vale la pena farlo per tempo, evitando di arrivare “tutti insieme” dai gommisti, nei giorni immediatamente precedenti l’entrata in vigore dell’obbligo. Il discorso riguarda prevalentemente le località montane, dove è capitato, in passato, che i gommisti non siano riusciti a soddisfare la domanda di sostituzione gomme, per l’arrivo in contemporanea di troppe richieste.

Un periodo cuscinetto. Assogomma ha chiesto al ministero dei Trasporti di stabilire un periodo di interregno, di almeno 30/45 giorni, prima e dopo l’entrata in vigore delle ordinanze, in modo da consentire a gommisti e automobilisti di ripristinare il treno di gomme idoneo per la stagione di riferimento. In proposito, vale la pena ricordare che se nulla vieta di continuare a circolare con pneumatici invernali anche d’estate (sconsigliabile, ma lecito), è invece sanzionabile chi circola con pneumatici estivi in inverno, nei giorni in cui sono in vigore le ordinanze.

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Sabato 2 Novembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 07-11-2013 05:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA