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Novità a tutto campo per il marchio Volkswagen. Tante elettriche (in arrivo o in cantiere), ma non solo elettriche. Il maxi-Suv Touareg, ad esempio, sfoggia una gamma che prevede motori V6 turbodiesel da 3 litri (231 e 286 cv) e due ibridi plug-in (V6 a benzina abbinato al motore elettrico). Tutte le versioni dell’ammiraglia a ruote alte appena rinnovata (E nelle concessionarie in autunno) prevedono un cambio automatico a 8 rapporti e la trazione integrale permanente 4Motion. La nuova Touareg eHybrid eroga una potenza di sistema di 381 cv, la R eHybrid si colloca al vertice sportivo con 462 cv. Allestimenti Elegance, più sofisticato, e R-Line, più sportivo e dinamico. Il listino parte da 83.500 euro. Sul fronte stilistico, Touareg è la prima Volkswagen ad adottare fari a Led HD Matrix IQ.Light. All’interno spiccano l’inedito Innovision Cockpit con hardware e software aggiornati. Ridisegnati il frontale e il posteriore, con gruppi ottici a Led a forma di listello luminoso. Una novità è inoltre il logo VW illuminato di rosso.
Sul fronte delle emissioni zero, ecco un’ulteriore importante offerta: arriva (dopo l’estate) la ID.7, berlina top di gamma lunga quasi cinque metri E dal design aerodinamico, svelata in anteprima al Salone di Shanghai. Adotta un motore di nuova generazione da 286 cv e una batteria da 86 kWh, la più efficiente dell’intera gamma Volkswagen con autonomia fino a 700 km. La ID.7 esalta gli spazi ampi dell’abitacolo e offre un sistema di infotainment intuitivo, intelligente e rapido di ultimissima generazione. Sarà anche la prima vettura del gruppo tedesco con head-up display a realtà aumentata (di serie). Una soluzione che amplia l’architettura del cockpit rendendo superflua la strumentazione tradizionale. Tra le opzioni, un nuovo tetto panoramico “intelligente” con vetri che passano elettronicamente da trasparenti a oscurati. Anche il tetto, come quasi tutte le altre funzioni, può essere comandato con il comando vocale naturale.
I sistemi di assistenza come il Travel Assist regolano la dinamica trasversale e longitudinale in autostrada, assistendo anche il cambio di corsia. Tra i sistemi offerti, il parcheggio automatico che con la funzione Memory si può controllare perfino dall’esterno tramite la app sullo smartphone. La ID.7, nelle versioni Pro e Pro S, utilizza una trazione inedita costituita dal motore elettrico da 210 kW (286 cv), dal cambio monomarcia a due stadi e dall’inverter a modulazione elettronica. Disponibili due opzioni di batteria, da 77 kWh (per la Pro) e 86 kWh (Pro S).
Completamente rinnovata anche la compatta ID.3 (che in futuro avrà una declinazione Suv) la cui offerta si amplia con l’arrivo della gamma Ultra Slim. La Pro Performance ha una batteria da 58 kWh e 429 km di autonomia, la Pro S da 77 kWh e 559 km. Entrambe adottano lo stesso motore posteriore da 204 cv e 310 Nm di coppia massima.
Molta curiosità ha destato inoltre il concept ID.2All, la “piccola” elettrica che dovrebbe sarcabre sul mercato nel 2025 a meno di 25.000 euro. Ricca di tecnologie, propone il nuovo linguaggio stilistico del brand. La versione di serie nascerà sulla piattaforma MEB Entry ed è uno dei dieci nuovi modelli a elettroni che Volkswagen lancerà entro il 2026. Il motore elettrico avrà una potenza di 226 CV e autonomia fino a 450 km. Il concept svela interni dal design minimalista e innovativo.
L’offerta di modelli full-electric da parte del colosso tedesco è dunque sempre più ricca. Già quest’anno sono in calendario la rinnovata ID.3, l’ID.Buzz a passo lungo e l’ID.7 che saranno seguiti da un Suv elettrico compatto nel 2026. Probabilmente la versione “virtuosa” del Tiguan. L’obiettivo è raggiungere in Europa, entro il 2030, una quota di auto a emissioni zero dell’80%. Thomas Schäfer, responsabile del marchio Volkswagen, ha spiegato che non è da temere la sempre più massiccia “invasione” dei brand cinesi. «Non sono d’accordo – ha spiegato - con la proposta di Tavares di alzare barriere: renderebbero tutto difficile. Meglio lasciare che sia il mercato a decidere. Del resto l’Europa ha già avuto a che fare con i giapponesi e i coreani: la competizione aiuta a migliorare il prodotto. Di certo i cinesi sono rivali pericolosi, avendo una competenza specifica sull’elettrico. Ma non ci spaventano».