Avrebbe potuto e dovuto essere uno spettacolo diverso, con il futuro ancora in forse e un sostegno totale al Gran Premio d'Italia, un “monumento allo sport motoristico” come molti hanno detto. Lo spettacolo che invece hanno regalato le tribune dell'autodromo di Monza, a tratti, non è stato affatto sportivo. Quasi calcistico, ma nelle sua variante peggiore. Dopo una gara dominata con assoluto merito sul podio aereo di Monza sale Lewis Hamilton, e dalla folla sottostante parte una imbarazzante bordata di fischi, una lunga protesta che ha colto di sorpresa gli organizzatori e anche il pilota. Le immagini trasmesse in mondovisione parlavano chiaro.

Perfino peggiore l'episodio avvenuto a due giri dal termine della gara, quando Nico Rosberg, in quel momento impegnato in una arrembante rimonta su Vettel, con in palio il secondo posto, ha fragorosamente rotto il motore della sua Mercedes, costretto poi a fermarsi con la parte posteriore della vettura in fiamme. Il risultato? Giubilo dagli spalti, altro boato da stadio. Almeno a chi piace chiamarlo così.