La prima chicane del GP d'Italia, Hamilton è davanti a Vettel

Ferrari, mezzo sogno s'avvera. ​Hamilton
domina a Monza, ma Vettel va alla grande

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Il sogno si avvera a metà. Sebastian Vettel fa una gara gagliarda e porta la sua Ferrari sul podio nel GP d'Italia regalando a Sergio Marchionne la coppa del secondo classificato. Nei 53 giri della corsa più veloce dell'anno, però, ha visto solo con il binocolo (come aveva scherzosamente previsto il team principal Arrivabene) l'alettone della Freccia d'Argento di Hamilton che, con la seconda vittoria di fila nel Parco, ha dato una mazzata quasi finale a un Campionato col destino segnato. Che l'Italia intera sperasse di più si è capito dalle parole del presidente della Ferrari: «Un obiettivo l'abbiamo centrato, ne avevamo anche un altro...». E sicuramente non era portare pure la seconda Rossa sul podio, ma vincere.

Che non fosse la giornata per entrare nella storia si è capito quando calimero Raikkonen (succedono tutte a lui) ha toppato la partenza facendosi sfilare da tutti i 18 rivali che scattavano dietro a lui. La Ferrari ha dominato sì il “gran premio degli altri” tenendosi alle spalle le Williams, ma nulla ha potuto contro il britannico campione del mondo che è scattato pure bene e ha subito imposto un ritmo insostenibile per gli altri. Applausi ironici diretti a Rosberg, costretto al ritiro a due giri dalla fine con il motore in fiamme, fischi ad Hamilton sul podio, quasi la prassi per una platea così appassionata.

Un po' di suspense, in realtà, c'è stata nel finale e, soprattutto, nel dopo gara quando si è venuto a sapere il motivo delle facce preoccupate dello stato maggiore Mercedes e l'incomprensibile ordine impartito a Lewis quando mancava poco al traguardo: «Spingi al massimo senza chiederci il motivo, poi ti spieghiamo». Ad Hamilton, che quando può dare fuoco alle polveri si esalta, qualche dubbio è venuto, ma ha fatto vedere lo stesso cosa è in grado di fare una Freccia d'Argento con la nuova power unit più “gettonata”: una serie di giri a razzo con tanto di tornata più veloce da favola.

IL PRECEDENTE DI SPA
No, Toto Wolff, Paddy Lowe e il gran capo Dieter Zetsche non erano improvvisamente impazziti, la Fia aveva semplicemente comunicato che le loro Stelle erano partite con pneumatici gonfiati a una pressione inferiore a quella minima indicata dalla Pirelli e, dopo quanto accaduto a Spa (esplosione di un pneumatico al massimo della velocità sia a Rosberg che a Vettel) la disattenzione avrebbe potuto far scattare delle sanzioni (nelle qualifiche della GP2 per questo motivo sono stati tolti i tempi a due piloti), magari una penalizzazione di 20 o 25 secondi, quindi era meglio avere più vantaggio possibile.

Alla fine si è concluso tutto in una bolla di sapone poiché anche la Ferrari e in particolare Vettel avevano fatto capire che non sarebbe stata una decisione saggia per la strepitosa gara di Lewis e, soprattutto, per lo sport. Sul tema non c'è infatti una norma chiara nel regolamento e poi la differenza di pressione sulla posteriore sinistra di Hamilton era minima e sicuramente ininfluente per l'eccellente risultato ottenuto (0.3 Psi su un valore di 19.5, come dire l'1 virgola per cento). Per fare chiarezza, ed evitare che situazioni del genere si ripetano, sarà il caso che la Fia chiarisca presto comportamenti da tenere e relative sanzioni.

MASSA TERZO
Dopo la disastrosa partenza che a caldo ha sicuramente deluso Arrivabene e Marchionne, Kimi ha fatto una buona rimonta fino al quinto posto. Davanti a lui le due Williams motorizzare Mercedes con Massa (per Felipe è il secondo podio di fila a Monza da quando ha lasciato la Ferrari) che ha difeso con i denti il podio dagli assalti finali del compagno Bottas. Podio che spettava di diritto allo sfortunato Rosberg che, probabilmente, ha visto sfumare le ultime speranze di giocarsi il titolo (ora ha 53 punti di ritardo).

Per il neopapà tedesco è stato un weekend da dimenticare. Sabato mattina è stato tradito dalla nuova power unit evoluta ed ha dovuto fare la gara con quella vecchia che aveva già 5 gare sui pistoni. Al via è quello che più ha pagato l'errore di Kimi poiché era proprio dietro di lui. Solo sesto alla prima chicane ha rimontato con pazienza scavalcando entrambe le Williams (difficili da passare in pista) con un magnifico pit stop anticipato. Poi, con le gomme con molti più giri sulle spalle ha rimontato diversi secondi su Vettel e lo aveva ormai agganciato quando alla Roggia è esploso il suo vecchio V6.

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Lunedì 7 Settembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 09-09-2015 08:29
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