ROMA - Il provvedimento sugli eco incentivi «non è un'iniziativa governativa ma è stata introdotta nel 2012 dal Parlamento, che su essa ha raccolto una condivisione molto ampia nelle Commissioni competenti».
È quanto precisa il Ministero dello Sviluppo economico sottolineando che si farà parte attiva per approfondire le diverse misure proposte a sostegno del settore. «La misura - si legge nella nota in riferimento al provvedimento - non intende in alcun modo rispondere alle criticità del mercato auto, quanto corrispondere a finalità di carattere ambientale. Il Ministero ha provveduto a dare attuazione alla misura nella massima trasparenza sui risultati e sugli effetti della stessa, sia attraverso la pubblicazione on-line di tutti i dati, sia convocando un apposito tavolo di monitoraggio con tutti gli stakeholders del settore».
«Sul ben più rilevante tema della crisi complessiva del settore auto, prosegue il comunicato - il Mise si è fatto promotore della costituzione della Consulta Nazionale per l'Automotive, istituita lo scorso 24 ottobre 2013. In numerose riunioni - fa notare il Ministero - a gennaio e febbraio 2014 sono stati elaborati documenti sui temi della R&S, delle esportazioni, delle semplificazioni e della fiscalità con alcune proposte che sono state già discusse con il Ministero dell'Economia.
Il Mise - conclude la nota - si farà parte attiva per approfondire le diverse misure proposte per condividerle con gli altri soggetti industriali e istituzionali competenti, nella convinzione che le problematiche del settore non potranno trovare piena soluzione se non verranno affrontate in una logica di sistema». Sugli eco incentivi è intervenuto oggi il presidente di federauto Filippo Pavan Bernacchi definendoli «il Porcellum dell'auto». «Il settore - aveva detto - ha bisogno di un piano organico a tutto tondo, che abbiamo presentato al premier Renzi».
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