La Porsche 918 Spyder su strada

Porsche 918 Spyder, la più favolosa
delle supercar: ibrida, 3 motori, 893 cv

di Sergio Troise
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NAPOLI - Presentata come concept al Salone di Ginevra 2010 e aggiornata fino al modello definitivo esposto al Salone di Francoforte 2013, è finalmente arrivata sul mercato delle supercar ad altissime prestazioni la Porsche 918 Spyder, gioiello a tiratura limitata (soltanto 918 esemplari) capace di distinguersi per una serie di particolarità che ne fanno un modello unico nella ristrettissima elite delle superibride, sicuramente figlio del progetto più ardito e complesso della casa tedesca.

La novità dei tre motori. Mai prima s’era vista infatti un’auto con tre propulsori (due elettrici, uno a benzina) destinata non alla pista ma alle strade di tutti i giorni, guidabile cioè da chiunque, purché provvisto d’un sostanzioso conto in banca. Entrare in possesso della super Porsche di ultima generazione richiede infatti una spesa di 793.914 euro. Tanti soldi, anche se – questo bisogna sottolinearlo – molti meno del milione e 400mila euro necessari per acquistare LaFerrari (“tirata” in 499 unità) e del milione tondo richiesto dalla McLaren per la P1 (375 esemplari).

Tecnica sopraffina. La Porsche 918 Spyder è una ibrida plug-in dotata di un motore a benzina V8 4,6 litri da 608 cv (teste in alluminio, bielle in titanio, sistema di scarico in Inconel, costosissima lega a base di nichel leggero), collegato ad un propulsore elettrico, sistemato in posizione posteriore centrale, che a sua volta eroga altri 156 cv, trasmettendo la potenza alla ruote posteriori tramite un cambio doppia frizione (Pdk) a 7 marce. Davanti c’è un terzo motore elettrico, più piccolo, con potenza di 129 cv, che invece è collegato direttamente alle ruote anteriori.

Elettricità e consumi. Le batterie agli ioni di litio, da 6,8 Kwh, sono raffreddate a liquido e ricaricabili in due/tre ore. Grazie alla forte componente elettrica, Porsche può dichiarare consumi medi ed emissioni molto bassi, dell’ordine di 3,1 litri/100 km, con CO2 ridotta ad appena 72 gr/km e percorrenze a emissioni zero da 16 a 31 chilometri.

Equilibrio dei pesi. Alloggiate sotto al serbatoio del carburante, dietro ai due sedili, in posizione posteriore/centrale, le batterie contribuiscono anche alla frenata rigenerativa e all’equilibrio dei pesi (in totale 1674 kg, 43% all’anteriore, 57% al posteriore), elemento importante per ottimizzare la dinamica del veicolo, costruito attorno a una monoscocca in fibra di carbonio. I cerchi ruota sono in magnesio, collegati a sospensioni con doppio braccio oscillante davanti e multi-link al posteriore. E’ un optional il sistema di sollevamento elettropneumatico per alzare l’auto in caso di necessità, mentre è di serie la sospensione adattiva Pasm (Porsche Active Suspension Management), che agisce sugli ammortizzatori a gas. Il servosterzo è elettrico, le ruote posteriori sono sterzanti (per migliorare la stabilità nelle curve veloci) e controsterzanti (per le curve lente e le manovre), mentre l’impianto frenate è in carboceramica con pinze a 6 e 4 pistoncini.

Prestazioni da vera supercar. Consumi e rispetto ambientale a parte, la Porsche 918 Spyder è una autentica supercar: una biposto con carrozzeria bassa e profilata, utilizzabile sia in configurazione aperta sia chiusa (il tetto, diviso in due parti, può essere smontato facilmente e alloggiato nel vano bagagli), in grado di raggiungere la velocità massima di 345 km/h, con accelerazione 0-100 in 2,6 secondi (7,3 sullo 0-200). I pochi privilegiati che ne sono già entrati in possesso (le consegne hanno avuto inizio a dicembre 2013) ne hanno ricavato impressioni entusiasmanti.

La partenza silenziosa. Sorprendente, tra l’altro, è l’avviamento: l’auto parte senza emettere neanche un soffio dagli scarichi (posizionati in alto, dietro alle teste di guidatore e passeggero), in quanto in partenza si attiva automaticamente la modalità elettrica, che mette in funzione i due motori a zero emissioni, attivando “soltanto” 285 cavalli (156+129). Quanto basta, comunque, per una accelerazione sullo 0-100 appena superiore ai 6 secondi. Oltre i 150 km/h entra in funzione, con un fragoroso boato, il poderoso V8, che “mette in campo” i suoi 608 cv a 8700 giri, lasciandosi sostenere dall’effetto booster dei motori elettrici: una miscela esplosiva, che porta la cavalleria a quota 893 e fa della 918 Spyder un’auto assai vicina ai bolidi da competizione. Non per niente durante le lunghe fasi di messa a punto è stata la prima ibrida a scendere sotto il muro dei 7 minuti (6’57”) nell’inferno del Nuerburgring.

In pista e su strada. Il discorso vale soprattutto per la cattivissima funzione Hot-lap, che fa della 918 Spyder un “mostro” capace di passare da 0 a 300 km/h in poco più di 20 secondi, richiedendo una guida da piloti più che da semplici appassionati. In questa configurazione estrema, il setup prevede infatti la disponibilità di tutta l’energia delle batterie al servizio del motore tradizionale: in pratica un overboost (in questo caso elettrico) interviene per alimentare al massimo coppia e potenza e spingere oltre i 9000 la lancetta del contagiri. Leggermente meno impegnativo si profila il settaggio in modalità Race, che comunque regala prestazioni strepitose, cambiate velocissime e un assetto variabile in automatico, con l’alettone posteriore che s’inclina da solo fino a 14 gradi, due flap nel sottoscocca che incidono sul carico anteriore e le prese d’aria che si aprono e chiudono autonomamente. Inutile dire che sono previsti anche altri due settaggi meno estremi, uno per la guida sportiva, l’altro per gli spostamenti in città. Già, perché la 918 Spyder – vale la pena ricordarlo – viene presentata dalla Porsche come una supercar in grado di muoversi disinvoltamente anche a velocità ridotta, sui comuni percorsi urbani di tutti i giorni.

Già premiata. Destinata ai mercati più ricchi, Stati Uniti e Germania in testa, la nuova Porsche ha già ottenuto un premio significativo: circa centomila lettori della rivista specializzata Auto Zeitung hanno messo al primo posto la 918 Spyder nel segmento delle supersportive. Nel ricevere il premio, Matthias Müller, presidente del consiglio di amministrazione di Porsche AG, ha dichiarato: “Il riconoscimento per la 918 Spyder è un chiaro segnale che la tecnologia ibrida ha un grande futuro nelle vetture sportive.”

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Giovedì 9 Gennaio 2014 - Ultimo aggiornamento: 07-05-2014 14:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA