Yamaha non smette di strizzare l’occhio al settore delle automobili, ambito che l’ha vista sperimentare nel 1992 con la OX99-11 il tema di una sportiva estrema con motore V12 da 400 Cv e, successivamente, proseguire nelle ‘verifichè del gradimento del pubblico con il concept Sports Ride realizzato nel 2015 assieme a Gordon Murray a cui è seguito il concept Cross Hub nel 2017. È dunque una relativa sorpresa l’annuncio di una novità ‘non motociclisticà di Yamaha all’imminente Japan Mobility Show. A Tokyo i riflettori nello stand della Casa del triplo diapason si accenderanno sull’originale roadster biposto Tricera che, come già fa in chiave retrò la Morgan Super 3, conta sulla leggerezza e sulle sole tre ruote per garantire una guida altamente emozionale. La stessa Yamaha spiega nella nota di presentazione che questa autovettura a tre ruote e tetto scoperto, con propulsione elettrica, «insegue il piacere non filtrato che deriva dalla guida di un veicolo altamente reattivo». E ricorda che il concetto su cui Tricera è stato sviluppato è di una «mobilità urbana che è emozionante quando il corpo, la mente e la macchina diventano un tutto organico».
Tricera non offre solo «l’impareggiabile sensazione di libertà di un’ auto scoperta, ma anche una nuova esperienza di guida piena di Kando* (sintetizzando con un termine giapponese il più ampio concetto di ‘sensazione di profonda soddisfazione mista a entusiasmo che si prova davanti a qualcosa di eccezionale per valore, qualità e prestazionì) grazie alle sue tre ruote sterzanti. Un comportamento insolito ed emozionale, quello di Tricera perché mantiene il massimo livello di controllabilità cambiando però il punto centrale del raggio di sterzata del veicolo tramite la fase e la controfase della ruota posteriore.
Yamaha ha previsto anche di consentire al pilota di selezionare la modalità manuale per la sterzatura della ruota posteriore per ‘personalizzarè la dinamica di guida mano a mano che chi siede al volante riesce a sviluppare nuove capacità di guida. Al Japan Mobility Show Yamaha ribadirà anche la sua attenzione all’idrogeno come soluzione parallela alla elettrificazione per raggiungere le Zero Emissioni. Lo fa con il buggy YXR 1000 R H2 dotato di un motore 1,0 a iniezione diretta che utilizza l’idrogeno come combustibile ed è dunque caratterizzato da assenza di emissioni di CO2 dallo scarico.