Dopo una doppietta della Ferrari di Leclerc in Texas e in Messico, Verstappen torna in pole position su un circuito nel quale ha un albo d’oro non fulminante. Il principino, però, partirà lo stesso in prima fila perché è stato lui ad ottenere il secondo tempo nella Q3. A sorpresa monopolizzano tutta la seconda fila le Aston Martin di Stroll e Alonso che, a loro volta, precedono in tandem della Mercedes con Hamilton davanti a Russell. In quarta fila si piazza Norris con la McLaren che era andato molto forte in Q2. Le qualifiche sono state tiratissime per quasi un’ora con i dieci driver entrati nella sfida finale racchiusi in soli 3 decimi. All’improvviso il cielo si è rabbuiato, si è alzato un vento molto forte, cambiando le condizioni del tracciato e i parametri di riferimento.
Nel primo giro della Q3 che ha stabilito la griglia di partenza della corsa lunga, in realtà non è arrivata la pioggia che era attesa, ma raffiche e una temperatura improvvisamente bassa dell’asfalto hanno messo un po’ in crisi quasi tutti e dalla grigia atmosfera sono emersi il Re della F1 e il Principe del giro secco. «Il grip è scomparso all’improvviso, non mi era mai capitata una situazione del genere - ha spigato il monegasco - ma un giro insieme sono riuscito a metterlo insieme ed ora vediamo come andrà domenica». Oggi la Sprint Race (diretta su Sky alle 19,30) con relativa qualifica Shootout, domani il GP del Brasile vero, con semaforo che si spegnerà alle 18.
Sulla pista del mitico Ayrton Senna i giochi che contano sono già tutti fatti, ma sarà lo stesso una battaglia incandescente. Anzi, poiché alcuno ha nulla da perdere, la sfida sarà ancora più entusiasmante. Molti piloti, infatti, sono disposti a spingere al massimo in quanto possono portare a casa un risultato per loro importante senza mettere a repentaglio alcunché. SuperMax vuole allungare ulteriormente la sua striscia di successi in una sola stagione, infrangere la barriera dei 500 punti in un anno e si è messo in testa di eguagliare, già nel 2023, le 53 vittorie di Sebastian Vettel ed insediarsi alle spalle di Hamilton e Schumi. Il baronetto di Sua Maestà, da parte sua, a tre ciliegine da poter mettere nella sua ricca bacheca. È ancora lui la principale alternativa a Verstappen, può conquistare il secondo posto nella classifica piloti ed con una vittoria eviterebbe di chiudere la seconda stagione della sua carriera senza essere salito sul gradino più alto del podio.
Poi c’è Sergio, il compagno del cannibale, che farà di tutto per tenersi la piazza d’onore in modo evitare un imprevisto taglio da parte di Helmut Marko che potrebbe ridare la Red Bull a Ricciardo. Checo ha 240 punti, Lewis 220, un divario che è poca cosa con tre gare ancora da disputare. Ma i conti personali non si fermano qui. Cinque driver si possono ancora contendere il quarto posto nella generale, il duo della Ferrari scenderà in pista per la leadership di scuderia, un punto d’onore tutt’altro che trascurabile fra due galletti che quasi si equivalgono. Infine c’è Norris che sogna il suo primo trionfo dopo aver corso oltre 100 GP e il giovane australiano Piastri che potrebbe vincere nell’anno dell’esordio.