la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen

Automotive, appello del settore a Von der Leyen: serve piano strategico o siamo a rischio

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Acea, insieme ad altri sette firmatari della catena del valore automobilistica, compresi i rappresentanti dei sindacati e dei datori di lavoro, hanno lanciato un appello urgente per stimolare la trasformazione dell’industria automobilistica europea e migliorare la competitività. In una lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, i firmatari hanno invitato la Commissione europea a dare priorità a sei azioni chiave prima della fine dell’attuale mandato nel 2024: sviluppare una solida strategia industriale, ampliare un mercato europeo a emissioni zero e una catena del valore delle batterie, garantire un contesto normativo stabile e coerente per il settore, migliorare l’agenda per le competenze e il quadro per una transizione giusta, migliorare l’accessibilità dei trasporti e garantire condizioni di parità a livello globale.

I firmatari hanno sottolineato il loro impegno per la decarbonizzazione dei trasporti, sottolineando al contempo che l’inerzia dei legislatori minerà la trasformazione e la competitività dell’industria automobilistica europea. Metterà inoltre a rischio l’occupazione in un settore che genera piu di 13 milioni di posti di lavoro nell’Ue. «La Cina fornisce un esempio significativo di strategia industriale mirata a sostegno dell’industria automobilistica nazionale competitiva a livello globale nel settore dell’elettromobilità. Il Reduction Act americano mostra anche che e possibile innescare centinaia di miliardi di investimenti un solido quadro di politica industriale», si legge nelle prime righe della lettera-appello. «La Ue deve sviluppare una solida strategia industriale che garantisca condizioni di parità (all’esterno e all’interno dell’UE), preveda un contesto stabile per gli investimenti e promuova un’industria automobilistica competitiva in Europa. Cio include - continua la lettera - un quadro normativo competitivo, la disponibilita e la semplicita delle risorse finanziarie per stimolare gli investimenti industriali in tecnologie e metodi di produzione verdi e digitali innovativi in Europa con garanzie per assicurare il mantenimento e la creazione di posti di lavoro di qualita garantendo al tempo stesso equità nella distribuzione degli utili. Un pilastro cruciale di una solida strategia industriale deve consistere nel garantire fonti energetiche affidabili e competitive, che riducano i costi per cittadini e imprese».

«La Ue ha bisogno di una risposta forte all’Inflation Reduction Act (Ira) degli Stati Uniti per stimolare gli investimenti nella catena del valore europea delle batterie e in altri componenti fondamentali per migliorare le prestazioni ambientali dei veicoli. L’Europa dovrebbe ridurre la dipendenza dai paesi terzi su parti critiche della catena del valore», continua la lettera dell’intero settore automobilistico del Vecchio Continente. «Il quadro normativo per batterie, gruppi propulsori, riciclabilità ed economia circolare deve essere chiaro, coerente e stimolare gli investimenti in Europa. Il supporto per la batteria e la catena del valore della cinematica dovrebbe essere integrata da una solida strategia sull’idrogeno, sia per quanto riguarda le applicazioni industriali che per la mobilita». A livello legislativo, secondo quanto scrivono i firmatari dell’appello alla Ue «l’attuale frammentazione del quadro normativo comunitario per il settore crea un contesto di incertezza che mina gli investimenti e indebolisce la domanda di mercato. La Ue dovrebbe completare il mercato unico (compresi la ricarica e il rifornimento di carburante) ed eliminare le barriere al commercio transfrontaliero.

La Commissione dovrebbe presentare proposte per semplificare e articolare meglio le normative, riaffermando l’importanza della neutralità tecnologica a sostegno dell’innovazione e concorrenza. Dovrebbe inoltre condurre valutazioni d’impatto approfondite e controlli sulla competitività prima di proporre nuove regolamentazioni, anche in maniera ravvicinata, monitorando gli investimenti e la capacita di innovazione». «La trasformazione verde e digitale devono andare di pari passo con una transizione giusta. L’Unione Europea - si legge ancora nel testo - deve sostenere una tabella di marcia di trasformazione, soprattutto per le regioni che dipendono da essa. Le parti sociali dell’automotive, European Automotive, Regions Alliance e Automotive Skills Alliance dovrebbero svolgere un ruolo di primo piano in questo piano di trasformazione. La Commissione dovrebbe inoltre fare di più per promuovere le competenze digitali per l’industria automobilistica ad alta tecnologia». La Ue dovrebbe garantire una mobilita accessibile e sostenibile per tutti, intensificando gli sforzi per produrre veicoli e servizi accessibili a tutti, coordinando gli incentivi che dovrebbero sostenere pienamente gli investimenti verdi e la riparabilità della catena del mercato post-vendita, ad esempio nell’acquisizione di veicoli nei mercati nuovi e usati. Gli incentivi possono migliorare l’accessibilità economica, soprattutto perchè l’aumento dei costi ha eroso il potere d’acquisto europeo«, continua l’appello a Ursula von der Leyen.

Infine, conclude la lettera, «i veicoli a due e tre ruote forniscono buoni esempi di cambiamento nelle relazioni commerciali globali. Le politiche sugli aiuti di Stato nei paesi terzi mettono l’Europa a rischio la competitività produttiva. La diversificazione dell’approvvigionamento di materie prime dovrebbe costituire un pilastro centrale della strategia commerciale dell’UE, compresa la ratifica di accordi commerciali esistenti e la negoziazione di partenariati sulle materie prime». I firmatari di questa lettera aperta «riconoscono la situazione critica per l’Europa dell’industria automobilistica. Ci impegniamo a decarbonizzare i trasporti e a preservare i posti di lavoro e la produzione automobilistica in Europa. La Commissione europea dovrebbe prendere atto di queste sfide e speriamo di poter garantire congiuntamente la trasformazione dell’industria automobilistica e il welfare europeo». I firmatari sono Sigrid de Vries, direttore generale di Acea, Antonio Perlot, segretario generale di Acem, Bernard Lycke, dg di Cecra, Delphine Rudelli, dg di Ceemet, Benjamin Krieger, segretario generale di Clepa, Adam McCarty, segretario generale di Etrma, Rene Schroeder, direttore esecutivo di Eurobat, Judith Kirton-Darling e Isabelle Barthes, segretari generali ad interim di IndustriALL Europe.

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Mercoledì 6 Settembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 07-09-2023 11:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA