TORINO - «Il Governo non ha ritenuto di inserire il rifinanziamento degli incentivi per lo svecchiamento del parco auto nel testo di conversione in legge del ‘Decreto Agostò approvato dal Senato. Si tratta di una scelta che sfiora l’autolesionismo, visto che gli incentivi già varati e presto esauriti non solo hanno ravvivato un mercato in fortissima crisi e salvato posti di lavoro, ma hanno prodotto in poche settimane un maggiore incasso per lo Stato e contribuito positivamente al Pil». Così Federauto e Unrae criticano il mancato rinnovo degli incentivi per il rinnovo del parco auto italiano. «Le misure, che si sono complessivamente autofinanziate, hanno infatti fruttato ulteriori 58 milioni di euro incrementali in gettito Iva, oltre ai maggiori introiti legati all’immatricolazione dei veicoli, tra cui l’Ipt», sottolineano le due associazioni che chiedono «un intervento urgente da parte del Governo e della politica, per sostenere un settore, come quello dell’ auto, che vale il 10% del Pil nazionale e da cui dipendono migliaia di piccole e medie aziende, con decine di migliaia di posti di lavoro attualmente a rischi».
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