Una volkswagen ID.3 in ricarica

Germania, corsa a ribasso per le auto elettriche. Scendono i prezzi dopo la cancellazione degli incentivi

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BERLINO - La fine dell’effimera stagione di incentivi imposta dal rigore di bilancio e i limiti strutturali del settore che, comunque continua a riconvertirsi, hanno scatenato in Germania una corsa al ribasso dei prezzi delle auto elettriche. «Il leader di mercato Volkswagen offre sconti fino a 7.700 euro sui suoi modelli ID.4 e ID.5, mentre Dacia, fornitore low-cost di Renault, sta riducendo i prezzi di 10.000 euro», ha segnalato il quotidiano economico tedesco Handelsblatt (Hb) sottolineando che la competizione sta interessando anche il segmento «premium» in cui Tesla mette «sotto pressione» Mercedes, Bmw e Audi. La necessità di coprire un buco aperto a novembre da una sentenza della Corte costituzionale sui fondi fuori bilancio ha portato il mese scorso in Germania alla cancellazione degli incentivi su cui invece si lavora in Italia, con ipotesi ad esempio di una forchetta fra i 6.000 euro ai 13.750 euro se si rottama un’auto Euro2 e si ha un Isee sotto i 30mila euro.

La revoca tedesca potrebbe ridurre di 50.000-100.000 il numero di auto elettriche vendute quest’anno, secondo un esperto citato dall’Hb. Sebbene Volkswagen, Bmw e Mercedes costruiscano auto elettriche da quasi un decennio, nove su dieci di quelle che vendono funzionano ancora a benzina e diesel. Inoltre solo il 13% dei tedeschi dichiara che preferirebbe un’ auto elettrica per il prossimo acquisto, secondo un recente sondaggio di Deloitte. Una persona su due vuole acquistare un motore a combustione e le altri potrebbero prendere in considerazione un’ auto ibrida. Insomma: quasi nessuno in Germania vuole davvero cambiare. Anche in Italia del resto le vendite di auto elettriche, pur aumentate del 35% nel 2023, hanno ancora una quota di mercato solo del 4,2%. Dal primo grande boom delle auto elettriche nel 2020, la quota di mercato globale dei produttori tedeschi nel segmento elettrico è scesa da poco meno del 15% a poco meno del 12%, secondo i calcoli di Handelsblatt. Un motivo è da ricercarsi nel limiti strutturali del settore: «Dove ricaricheranno tutte queste persone le loro auto elettriche?», aveva chiesto l’amministratore delegato di Bmw, Oliver Zipse, parlando al salone dell’automobile «Iaa» nel settembre scorso.

Zipse aveva criticato la decisione dell’Ue di eliminare gradualmente i motori a combustione in quanto all’Europa mancano le materie prime per le batterie e le infrastrutture, come appunto un numero sufficiente di colonnine di ricarica. Le e- auto insomma sono considerate ancora costose ma non adatte all’uso quotidiano. Una clamorosa conferma è venuta questa settimana da indiscrezioni circa il sindaco di Amburgo, Peter Tschentscher, che vuole sbarazzarsi della sua auto blu elettrica, una Mercedes EQE 500da 120.000 euro, perché non riuscirebbe a fare il tragitto dalla città anseatica a Berlino andata e ritorno in inverno. Dopo Sixt, anche un’altra società di autonoleggio (Hertz) sta eliminando in Germania le Tesla dalla propria flotta. Eppure la trasformazione senza precedenti innescata dalla decisione dell’Ue di eliminare gradualmente il motore a combustione nel 2035 in Germania continua: nel 2023, anche se solo grazie a generosi incentivi all’acquisto, l’industria tedesca ha venduto più auto elettriche che diesel, con un’ auto nuova su cinque a trazione elettrica. Inoltre è stato annunciato che dal 2027 la Bmw produrrà solo veicoli completamente elettrici nel suo stabilimento principale di Monaco di Baviera, risultando la prima casa automobilistica tedesca a convertire completamente all’elettromobilità il proprio sito produttivo più importante. Audi smetterà di sviluppare motori a benzina e diesel nel 2026 e l’ultimo motore a combustione sarà venduto nel 2033.

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Martedì 23 Gennaio 2024 - Ultimo aggiornamento: 18:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA