Quanto approvato dal Parlamento europeo in tema di emissioni Euro 7 avrà implicazioni significative per i loro produttori, in quanto non ci sarà più la necessità di installare nuove e costose tecnologie per la riduzione delle emissioni. Tra l’altro un certo numero di produttori aveva espresso «profonda preoccupazione» per la reale capacità di arrivare a rispettare le nuove normative. Ma anche perché - evidenzia uno studio pubblicato da Autocar Business - la data d’introduzione prevista (luglio 2025) significava - dovendo rispettare i limiti originariamente previsti - l’eliminazione dal mercato delle auto Ice più piccole ed economiche. Questo ben prima della data limite del 2035 fissata dall’Ue per lo stop alle omologazioni, e quindi alla vendita, di auto nuove benzina e diesel. Una delle proposte originali che è stata cancellata era quello di fissare un «bilancio delle emissioni» per le auto che effettuano viaggi più brevi fino a 30 minuti o circa 10 km. I livelli consentiti di inquinanti, inclusi ossidi di azoto, monossido di carbonio, gas organici diversi dal metano e metano, avrebbero dovuto essere inferiori a quelli richiesti dagli attuali cicli di guida RDE, un obiettivo complesso e costoso da raggiungere.
Altra norma capestro eliminata è una sezione della quale suggeriva che «la potenza massima media alle ruote durante i primi 2 km [DI VIAGGIO]dovrebbe essere limitata al 20%». Questa proposta e la precedente riconoscevano il fatto che gli attuali dispositivi antinquinamento non sono efficaci alla partenza perché impiegano del tempo per raggiungere la temperatura di esercizio. A tal fine, una volta eliminata la norma sulla limitazione di velocità iniziale, i costruttori di auto e i produttori di componentistica stanno comunque lavorando su catalizzatori preriscaldati elettricamente per raggiungere a vettura ferma la temperatura operativa in meno di 30 secondi, cosa che avrebbe però ritardato l’avvio di uno spostamento in auto. Il cambiamento normativo approvato dal Parlamento europeo aggiunge un obbligo importante per l’ambiente e che non dovrebbe far salire di troppo il costo delle auto. Si tratta dell’imposizione prevista dalle nuove norme Eu7 di effettuare la registrazione dei dati dell’ auto e la possibilità di inviarli alle autorità. Gli odierni sistemi diagnostici di bordo verranno ritirati e modificati per «monitorare e controllare il comportamento delle emissioni dei veicoli su base continua tramite un sistema di monitoraggio di bordo».
Questo sistema on board sarà anche in grado di inviare informazioni sulle emissioni di scarico e sui guasti dei sistemi di abbattimento. La nuova legge Eu7 aggiunge che «quando le emissioni di scarico vengono superate in modo significativo, verranno utilizzati metodi armonizzati per indurre riparazioni tempestive entro 2000 km, senza impedire ai veicoli di completare un viaggio in corso per evitare problemi di sicurezza stradale». Per gli automobilisti la revisione delle norme Euro 7 significherà comunque l’accesso a nuove auto con motori termici davvero ‘pulitè anche se dovesse esserci un ritardo nell’avvio. Allo stesso tempo - sottolinea Autocar Business - è molto probabile che la scelta dei consumatori finirà per restringersi in prossimità del 2024/2025 e alcuni modelli potrebbero essere ritirati anticipatamente dal mercato. Crossover e suv, e soprattutto quelli più pesanti, saranno probabilmente meno penalizzati non tanto per l’aggravio dei costi industriali (circa 600 euro) ma perché i catalizzatori elettrificati sono circa il 30% più grandi e necessitano di componenti elettrici a 48 Volt. Più difficile invece adattarli ai modelli più piccoli come city car, supermini, auto sportive e coupé, dove lo spazio sotto il cofano è prezioso.
Dal 2035, l’UE consentirà anche l’omologazione dei veicoli con motore a combustione alimentato con carburanti sintetici privi di CO2. Da notare che per tutti i modelli Eu7 sarà richiesto un passaporto ambientale digitale del veicolo che riporti in dettaglio tutti i dati sull’impatto ambientale del veicolo. Verranno inoltre introdotte alcune nuove categorie di veicoli come gli Icev (vetture dotate di solo motore a combustione interna, alimentato a benzina, diesel o idrogeno); Per (solo batterie) e Ovc-Hev ovvero modelli ibrido elettrici-termici che possono essere caricati da una fonte esterna. Nasce ance un nuova sottocategoria chiamata EU7g, che sarà applicata agli ibridi plug-in che possono passare all’energia elettrica pura in determinate aree, come i centri urbani, utilizzando il geofencing, cioè l’autorizzazione elettronica agli accessi.