Auto elettriche cinesi

Una e-car su cinque venduta in Ue viene dalla Cina. Nel 2023 importate in Europa 438mila veicoli elettrici

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Il mercato dei veicoli elettrici in Europa è in crescita esponenziale. Nel 2023, a livello globale, la quota di mercato è stata pari a circa il 20%, cioè un'auto su cinque (dati Iea). Le importazioni nell'Ue di 438mila veicoli elettrici cinesi - compresi quelli prodotti nel Paese dalle joint-venture di Tesla, Bmw, Renault - hanno raggiunto nel 2023 un valore pari a 9,7 miliardi di euro facendo registrare una crescita vertiginosa negli ultimi anni. Secondo i dati resi noti dalla Commissione Ue e dall'Associazione dei costruttori europei Acea - citati anche dal commissario Ue per il commercio Valdis Dombrovskis - la quota di mercato dei veicoli di origine cinese è passata dal 4% a oltre il 20%. Quanto alle esportazioni Ue, dai dati disponibili risulta che il flusso di auto elettriche dall'Ue alla Cina nel 2023 è stato di soli 11.499 esemplari per un valore di 852,3 milioni di euro. Il mercato europeo delle auto elettriche, secondo l'analisi condotta dall'Ong per i trasporti e l'ambiente T&E, è arrivato a contare nel 2023 due milioni di unità vendute, di cui appunto il 19,5% circa provenienti dalla Cina. Queste importazioni hanno coperto circa un terzo del mercato in Paesi come la Francia e la Spagna.

In base alle proiezioni di mercato, quest'anno la quota di mercato delle auto importate dalla Cina - comprese quelle lì prodotte dalle j-v occidentali - potrebbe arrivare addirittura al 25%. Mentre quelle fabbricate da aziende esclusivamente a capitale cinese potrebbero arrivare a rappresentare una fetta dell'11% quest'anno e salire fino al 20% entro il 2027. L'obiettivo dichiarato del solo marchio BYD - totalmente cinese - è di arrivare a conquistare una fetta del cinque per cento del mercato europeo delle auto elettriche entro il prossimo anno. Secondo T&E la decisione di alzare i dazi potrebbe spingere i costruttori a realizzare nuovi impianti nel Vecchio continente mitigando l'impatto che le importazioni massicce di auto dalla Cina poterebbero avere in termini di perdita di posti di lavoro e giro d'affari. Uno scenario già visto negli anni '80 e '90 del secolo scorso con le importazioni delle auto prodotte in Giappone. Che portò inizialmente a imporre importanti barriere tariffarie per poi avviare un processo di progressiva riduzione e l'apertura di impianti produttivi in Europa. 

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Giovedì 13 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 09:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA