PARIGI - Una raccolta fondi record, da oltre 2 miliardi di euro raccolti, per finanziare l’installazione di una gigafactory di batterie a Dunkerque (nel nord della Francia). È la sfida lanciata dalla start-up francese Verkor, nella speranza di far crescere l’industria europea delle auto elettriche di fronte alla concorrenza asiatica. L’azienda, che fornira per prima la casa automobilistica Renault, ha annunciato di aver raccolto la cifra record di «almeno 850 milioni di euro» da parte di investitori privati: la piu grande raccolta fondi da parte di una start-up francese a oggi. A questi si aggiunge un sussidio pubblico di circa 650 milioni di euro - soggetto a convalida da parte della Commissione Europea - nonche un prestito di 600 milioni di euro da parte della Banca Europea per gli Investimenti. In totale, quasi 2 miliardi di euro. Il presidente francese Emmanuel Macron «si e congratulato» con Verkor per questo round di finanziamento «storico» che «invia un segnale forte sulla nostra ambizione di reindustrializzazione». «La Francia attrae, reindustrializza, decarbonizza la sua economia, crea posti di lavoro!», ha scritto il presidente su X.
L’operazione, «un passo molto importante», porta la start-up a valere «piu di un miliardo di euro», ha spiegato Benoit Lemaignan, cofondatore e presidente della societa. Fondata nel 2020, Verkor ha inaugurato il suo impianto pilota di batterie ad alta potenza a Grenoble alla fine di giugno e prevede di aprire lo stabilimento a Dunkerque entro il 2025, con 1.200 posti di lavoro diretti e una produzione iniziale di 16 gigawattora (Gwh) all’anno. Sono in corso i primi lavori. Il finanziamento completato «da una buona visibilita» per «costruire la fabbrica, portare le macchine, riunire la squadra e iniziare», spiega il manager. Verkor e strettamente monitorato dal governo francese. Considerata uno dei simboli della reindustrializzazione, la star-up deve aiutare l’industria automobilistica francese a raggiungere l’obiettivo di due milioni di auto elettriche prodotte in Francia nel 2030, dopo lunghi anni di delocalizzazione. Il round di finanziamento e stato importante: il gestore patrimoniale australiano Macquarie Asset Management e «l’investitore principale», «con il sostegno» di Meridiam, fondo francese specializzato in infrastrutture, che ha dichiarato di aver versato 200 milioni di euro.
Questi due enti diventeranno i primi azionisti, secondo l’Eliseo. Anche il Fondo di partecipazione strategica (FSP), un’alleanza di sette grandi compagnie assicurative francesi, ha «fatto un investimento importante», si legge in un comunicato stampa della societa di gestione del fondo ISALT. «Si tratta di un investimento molto simbolico di cio che pone la questione della reindustrializzazione in Francia», ha spiegato Nicolas Dubourg, direttore generale della FSP. Diversi azionisti esistenti hanno contribuito nuovamente, in particolare la casa automobilistica Renault, che si era gia impegnata ad acquistare tre quarti della produzione di Verkor. Le batterie prodotte a Dunkerque saranno utilizzate a partire dal 2025 sui futuri modelli Alpine «cosi come sui veicoli dei segmenti superiori della gamma Renault», ha fatto sapere l’ad del gruppo, Luca de Meo. «Non intendiamo fornire solo la Renault», ha comunque precisato Lemaignan che assicura: la gigafactory risponde a «un’esigenza del mercato a breve termine» costruendo «uno strumento industriale che durera per decenni».
Le batterie sono come «il petrolio di domani nella mobilità». Attualmente la produzione di batterie e la raffinazione dei materiali di cui sono costituite sono dominate da gruppi asiatici. Ma Verkor non e la sola a insediarsi in Francia: il produttore taiwanese ProLogium ha ottenuto un sussidio di 1,5 miliardi di euro per il suo primo stabilimento, sempre a Dunkerque, con apertura prevista per il 2026. Un centinaio di chilometri a sud, a Douvrin (Nord), Stellantis, TotalEnergies e Mercedes hanno fondato la prima fabbrica francese di batterie per auto elettriche, con la loro joint venture Automotive Cells Company (ACC). E la Renault deve aprire nel 2024 una propria fabbrica con il gruppo cinese AESC-Envision, sempre al Nord, a Douai. «Stiamo creando una vera e propria valle delle batterie» con quattro fabbriche che «permetteranno alla Francia di essere autonoma nella produzione», ha accolto con favore la presidenza francese.