DR al Salone Auto Torino con 12 anteprime dei 5 brand: Evo, DR, Tiger, Sportequipe e ICH-X
Dr, la famiglia numerosa. Diventano 5 i marchi del Gruppo. Il brand inglese Tiger inizia ora a commercializzare i primi modelli
Dr, la famiglia numerosa. Diventano 5 i marchi del Gruppo. Il brand inglese Tiger inizia ora a commercializzare i primi modelli
A Macchia d’Isernia, sede della DR, si sono abituati proprio bene: a fine 2022 erano state superate le 25.000 unità vendute, con una crescita del 192,5% rispetto all’anno precedente (in pratica la triplicazione delle vendite) e un fatturato salito a quota 488 milioni. Sulla scorta di quel successo senza precedenti venne annunciato un piano di ulteriore espansione del gruppo molisano imparentato con i cinesi di Chery e Saic Motor, incentrato sul lancio di due nuovi brand premium, Sportequipe per i Suv e ICKX per i fuoristrada, in aggiunta al marchio generalista DR e all’accessibile EVO. In totale 17 modelli, dunque: dalla piccola full electric DR1 EV fino a un off-road diesel common-rail, passando per Suv di diverse dimensioni thermohybrid benzina/GPL o hybrid plug-in.
«Con questa offerta crediamo di poter soddisfare qualsiasi tipo di domanda» dichiarò il numero uno dell’azienda, Massimo Di Risio, annunciando anche l’avviamento dell’export in alcuni paesi europei (Spagna in testa) e il potenziamento degli impianti di assemblaggio, della rete di concessionari (200) e dei centri di assistenza (300). Nei primi sei mesi del 2023 i fatti gli hanno dato ragione: tra gennaio e giugno, infatti, le vendite di DR Automobiles Group sono raddoppiate e il fatturato è cresciuto del 140% (da 141 a 350 milioni di euro); 20.000 sono state le immatricolazioni complessive, di cui 16.667 in Italia, con una quota dell’1,98%, e il resto tra mercato spagnolo e veicoli commerciali. Ce n’era abbastanza, a metà anno, per pronosticare un’espansione ulteriore. E invece, a fine ottobre, il mercato di DR Automobiles ha frenato, facendo registrare una flessione del -9,4%. Come si spiega?
«Semplice, con la necessità di dirottare parte della produzione in Spagna, dove abbiamo avviato l’esportazione a Madrid, Barcellona e Siviglia» dicono in azienda, dichiarandosi «non preoccupati» dalla discesa in campo di MG (altro gruppo imparentato con la Cina) che sul mercato dei crossover ha sferrato un attacco durissimo, assicurandosi una crescita monstre del +331,4%. Soprattutto, rassicurano i dati del cumulato: nei primi 10 mesi del 2023, infatti, il gruppo DR ha comunque guadagnato un +39,6% rispetto al 2022, attestandosi al 2% del mercato, e tra i Suv piccoli, in particolare, EVO 3 è entrata nella top-ten (9° posto) con oltre 3.000 unità immatricolate.
È però lontana dalle posizioni pronosticate la DR1 EV, piccola elettrica dallo stile a dai contenuti molto interessanti (4 posti in 3,1 metri, autonomia di 210/294 km, tempi di ricarica riducibili fino a 35 minuti) che non è riuscita ad entrare nella top 10 delle full electric, avendo registrato 474 targhe. Ma anche in questo caso non c’è allarme. «Ci siamo concentrati sul lancio dei nuovi marchi Sportequipe e Ickx, sull’export e sullo sviluppo del noleggio, e nel 2024 – dicono gli uomini di Di Risio - torneremo a concentrarci sul retail e intensificheremo la promozione su modelli di qualità come la piccola DR1 EV, affidandoci anche a testimonial come Nicola Bulgari e Fiorello».