la Rs Q e-tron, un'elettrica ad autonomia estesa

Audi, mancano “solo” 655 km dalla vittoria, Sainz ha ancora 13' di vantaggio su Loeb (Prodrive)

di Mattia Eccheli
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ALULA – Solo 655 chilometri contro il tempo e altri 260 di trasferimenti separano Audi dalla vittoria alla Dakar, che sarebbe anche la prima in assoluto per la casa di Ingolstadt e di un veicolo ad alimentazione alternativa, la Rs Q e-tron, un'elettrica ad autonomia estesa. Per Carlos Sainz, che guida la classifica generale a due tappe dal termine dell'edizione 2024, la quinta che si corre in Arabia Saudita, sarebbe invece la quarta e con quattro marchi differenti: le precedenti le aveva ottenute con Volkswagen, Peugeot e Mini. Nella tappa di oggi, la decima, “el Matador” è arrivato al traguardo con quasi 25' di ritardo dal vincitore, che è stato il francese Guerlain Chicherit con l'Hilux della Overdrive, ma è stato costretto a cedere poco di più 7' minuti al suo pericoloso inseguitore, Sébastien Loeb con l'Hunter della Prodrive con le insegne della Bahrain Raid Xtreme.

Sempre “scortato” dai compagni di squadra Stéphane Peterhansel e Mattias Ekström, Sainz - come evidenziano anche le immagini diffuse dall'organizzazione – ha evitato di perdere troppo tempo grazie al supporto dei colleghi mentre era alle prese con una foratura. Sul quasi clamoroso podio di giornata, alle spalle di Chicherit (prima vittoria parziale quest'anno) si sono piazzati il sudafricano della Century Brian Baragwanath (a 5'43'') e il lituano Benediktas Vanagas (Toyota Gazoo Racing Baltics), entrambi per la second volta nella Top 10 e per la prima sul podio. Sul podio, in realtà, avrebbero dovuto salire gli italiani della Overdrive Eugenio Amos e Paolo Ceci, ma per effetto di una penalità di 2 minuti ne sono rimasti esclusi per 5'': quarti

Nella generale provvisoria Sainz ha 13'22'' di vantaggio da amministrare su Loeb (oggi 16° all'arrivo), uno specialista degli inseguimenti. Il brasiliano Lucas Moraes (Toyota Gazoo Racing), terzo, ha guadagnato tempo sui rivali, ma è troppo lontano per immaginare di impensierirli a meno di eventi clamorosi: il suo ritardo sfiora i 63 minuti. Guillaume de Mevius (Overdrive) è rimasto al quarto posto, mentre Chicherit ha guadagnato una posizione (ora è quinto) a spese di Mathieu Serradori (Century), che lo rincorre a poco più di un minuto. A due tappe dalla fine si è infiammata anche la sfida “azzurra”: il primo italiano è Maurizio Gerini, navigatore di Laia Sanz (Astara), che è 16°, mentre il primo equipaggio nazionale, Amos e Ceci, è 17°. Fra le due macchine ci sono 30'' esatti.

Fra i truck, seconda affermazione consecutiva con il Renault C460 Hybrid per l'olandese Gert Huznik, che all'arrivo di giornata ha preceduto due Iveco Powerstar: quello di Martin Macik (Mm Technology) e quello di Michiel Becx (Team de Rooy Fpt) attardati rispettivamente di 1'08'' e di 9'. Il vantaggio di Macik su Ales Loprais (Praga V4s) nella generale supera adesso le 2 ore e 6 minuti e quello su Mitchel van der Brink (Eurol Rallysport) sfiora le 3 ore e 42'. Claudio Bellina con Bruno Gotti e Marco Arnoletti (Mm Technology) hanno perso una posizione rispetto a ieri e sono ottavi.

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Giovedì 18 Gennaio 2024 - Ultimo aggiornamento: 08:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA