Bruno Famin vice direttore di Alpine Motorsports

Bruno Famin (Alpine): «In F1 ci presentiamo con una vettura audace, fantastico tornare nella classe regina del WEC»

di Michele Montesano
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ENSTONE – In Alpine non conoscono il significato del verbo mollare. Nonostante un 2023 turbolento, il costruttore francese raddoppia il suo impegno nelle competizioni e lo fa in due categorie al vertice del Motorsport. Infatti, ad affiancare la sua confermata presenza in Formula 1 ci sarà il ritorno nel FIA WEC. Una doppia sfida che vede sul ponte di comando un solo uomo: Bruno Famin. Il doppio ruolo di Vice presidente di Alpine Motorsports e Team Principal di Alpine F1 non spaventano di certo l’ingegnere francese che, in occasione della presentazione dei programmi sportivi della Casa di Dieppe, si è dimostrato subito carico ed entusiasta di iniziare la stagione agonistica.

«È certamente un grande momento per Alpine Motorsports che si riunisce a Enstone per presentare i suoi programmi della stagione sportiva 2024 – ha dichiarato Famin – è qualcosa di unico avere sullo stesso palco sia la A524 di Formula 1 che la A424 LMDh insieme a tutti i piloti. Questo colpo d’occhio è la testimonianza del duro lavoro svolto dietro le quinte da tutti i nostri uomini delle sedi di Enstone e di Viry Châtillon. Lo step successivo sarà quello di proseguire il nostro lavoro in pista, consapevoli che il 2024 sarà un anno molto intenso».

Famin ha quindi fatto un passo indietro ripercorrendo gli ultimi mesi: «È chiaro che la stagione 2023 è stata turbolenta per la squadra. Questa situazione ci ha portato alla consapevolezza della necessità di migliorare la dinamica complessiva del team. Nella seconda metà dell’anno abbiamo quindi iniziato ad apportare delle modifiche, principalmente sulle nostre operazioni in pista, che hanno portato a una ripresa immediata. L'obiettivo è ora quello di estendere questa dinamica a tutto il team Alpine e di iniziare il 2024 con il piede giusto».

«In questa prima fase abbiamo dedicato molto tempo per allineare la gestione delle due sedi e migliorare tutti i processi – ha proseguito Famin – ora doppiamo incoraggiare la creatività dei molti talenti che abbiamo a disposizione e puntare a migliorare sempre più il nostro lavoro».

A tal proposito Alpine ha dovuto rifare alcuni crash-test per omologare il nuovo telaio della A524: «È vero abbiamo dovuto rifare alcuni test di omologazione – ha confermato Famin – ma penso che sia una cosa normale. Se si superano tutti al primo tentativo è segno che non si è stati abbastanza ambizioni nelle scelte di progetto. Vedremo in pista quale sarà il risultato finale, ma il fatto di aver dovuto ripetere i crash-test non lo vedo come un qualcosa di negativo».

Famin ha quindi spiegato cosa c’è di nuovo sulla A524: «Abbiamo cambiato tutto quello che il regolamento ci ha concesso. Abbiamo sfruttato la scorsa stagione per lavorare sull’aerodinamica e cercare di studiare come limitare il degrado degli pneumatici e migliorarne le prestazioni. Inoltre, a metà stagione avremo la definizione del nuovo regolamento che entrerà in vigore nel 2026. Di conseguenza le risorse verranno dedicate principalmente su quella vettura, mentre la monoposto 2025 potrebbe essere un’evoluzione della A524».

In un mercato piloti già impazzito, dopo l’annuncio di Lewis Hamilton in Ferrari a partire dal 2025, Famin ha voluto dare tutto il supporto ai suoi uomini: «Esteban Ocon e Pierre Gasly sono tra i migliori piloti in griglia. Nel 2023, entrambi hanno ottenuto un podio a testa e questi risultati sono un ottimo indicatore del loro talento. Ci aspettiamo che anche quest’anno continuino a migliorare gara dopo gara dando preziosi consigli a tutta la squadra per sviluppare ulteriormente la vettura».

Lo sguardo non può che spostarsi sulla A424 LMDh e al ritorno di Alpine nel WEC: «È fantastico tornare nella classe regina delle gare Endurance con un prototipo esteticamente e tecnicamente avanzato – ha proseguito Famin – l’intero team ha svolto un enorme lavoro durante la genesi e lo sviluppo di questo progetto. Abbiamo fatto molta strada dallo shakedown di agosto, sul circuito di Le Castellet, e la A424 ha percorso più di 15.000 chilometri senza problemi significativi».

Oltre al reparto Endurance, per la realizzazione della LMDh sono stati coinvolti anche i tecnici di Alpine F1: «Abbiamo avuto a disposizione competenze preziose a ogni livello – ha raccontato Famin – dallo sviluppo della power unit, alla gestione dell'energia del sistema ibrido, passando alle prestazioni della vettura fino ad arrivare alle operazioni in pista. È stato piacevole vedere le diverse persone coinvolte formare un'unica squadra e sviluppare la LMDh in tempi così brevi».

Il vice direttore di Alpine Motorsports si è detto altrettanto soddisfatto della scelta dei piloti: «Siamo assolutamente felici di avere con noi questi sette ragazzi e contiamo sul fatto che ognuno di loro apporterà al progetto le proprie qualità individuali, che si tratti della loro giovinezza, competenza o esperienza di altissimo livello. Non sono solamente veloci e affidabili ma, con il loro spirito di squadra, rappresentano al meglio il marchio Alpine».

Da buon ingegnere, Famin ha preferito non sbilanciarsi per la stagione d’esordio nel WEC: «Il periodo di sviluppo ci ha permesso di perfezionare il nostro pacchetto e di migliorare sotto tutti gli aspetti. Man mano accumuleremo ulteriore esperienza per perfezionare la vettura e fare progressi in tutti i settori. Ma ora conta solo il verdetto in pista. Tutte le persone coinvolte stanno facendo del loro meglio per assicurarsi di essere il più possibile pronti per il Qatar, ma affronteremo la prima gara con la massima umiltà».

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Lunedì 12 Febbraio 2024 - Ultimo aggiornamento: 20:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA