Il Tribunale dell’Ue, dopo aver sospeso le sanzioni nei confronti di Nikita Mazepin, pilota di Formula 1 figlio di un oligarca russo, ha annullato gli atti che mantengono il suo nome nella lista delle persone sanzionate per via della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, perché non basta essere figlio di un oligarca per essere “listati”. Nel marzo 2022, ricostruisce la Corte, Nikita Mazepin è stato inserito nell’elenco delle persone oggetto delle misure restrittive adottate dall’Unione in seguito all’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina. Mazepin si è visto congelare i propri capitali è gli è stato vietato di entrare nel territorio degli Stati membri. Il suo inserimento nell’elenco si fonda sull’associazione con suo padre, Dmitry Mazepin, imprenditore di spicco attivo in settori economici che costituiscono una notevole fonte di reddito per il governo russo. Secondo il Consiglio, Dmitry Mazepin era il principale sponsor delle attività di suo figlio come pilota da corsa nella scuderia di Formula 1 Haas, attraverso società alle quali è collegato.
A causa degli atti di mantenimento adottati nel settembre 2022, nel marzo e nel settembre 2023, il Consiglio ha prorogato le misure restrittive adottate nei confronti di Nikita Mazepin fino al 15 marzo 2024. Ritenendo gli atti viziati da un errore di valutazione del Consiglio, Nikita Mazepin ha chiesto al Tribunale dell’Unione Europea di annullarli. Con la sentenza, il Tribunale accoglie la sua domanda e annulla gli atti di mantenimento di Nikita Mazepin negli elenchi delle persone sanzionate. I giudici ricordano che per ‘associazionè, criterio applicato nei confronti di Nikita Mazepin, si intende il fatto di essere legati, in generale, da interessi comuni. Secondo la giurisprudenza, questo criterio implica l’esistenza di un legame che vada al di là di un mero rapporto familiare, dimostrato alla luce di un insieme di indizi «sufficientemente concreti, precisi e concordanti». Nelle circostanze del caso, il Tribunale dichiara che il Consiglio non ha assolto l’onere della prova per dimostrare un simile legame.
L’associazione tra Nikita Mazepin e suo padre «non è affatto dimostrata sul piano economico o capitalistico o dall’esistenza di interessi comuni che li legherebbero al momento dell’adozione degli atti di mantenimento». Per quanto riguarda l’asserita sponsorizzazione di Nikita Mazepin da parte di suo padre, il Tribunale rileva, in particolare, che, dal marzo 2022, Nikita non è più pilota da corsa della Haas. Gli atti di mantenimento si basano quindi, di fatto, solo sul legame familiare, «il che non è sufficiente per mantenere il suo nome negli elenchi delle persone oggetto delle misure restrittive».