Antonio Felix Da Costa (Tag Heuer Porsche)

FE, a poche ore dal 2° EPrix di Londra manca ancora la classifica ufficiale della prima gara. Respinto il reclamo Nissan

di Mattia Eccheli
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LONDRA – Tredici ore dopo la fine del rocambolesco EPrix di Londra – il primo dei due, il secondo, l'ultimo della nona stagione, si corre oggi – la Fia non ha ancora ufficializzato i risultati della 15^ gara del 2023 di Formua E. Con un comunicato diffuso nel corso della notte ha confermato che verranno diffusi prima dell'ultima sessione di prove libere, ossia entro le 11.30. In ballo c'è molto, anche se non il titolo piloti, andato a Jake Dennis della Avalanche Andretti, la prima scuderia cliente ad aggiudicarsi un alloro iridato nel circuito elettrico.

La Nissan si è già vista respingere il reclamo per l'incidente tra Norman Nato e Sébastien Buemi (Envision) che ha provocato l'ingorgo che ha condotto alla seconda bandiera rossa e alla successiva ripartenza dietro la safety car a due giri dal termine. Il francese è stato ritenuto l'unico responsabile della collisione e penalizzato con 5'': quarto all'arrivo, è finito nono facendo guadagnare una posizione a Sam Bird (Jaguar Tcs).

In ballo c'è soprattutto la seconda posizione di Antonio Felix Da Costa (Tag Heuer Porsche), che ieri ha avuto parole durissime nei confronti dei commissari, «non sufficientemente preparati» a suo giudizio. Il portoghese ha ricostruito le concitate fasi finali che hanno portato ai 3 minuti di penalità per aver girato con uno pneumatico, l'anteriore destro, con una pressione (0,7 Bar) inferiore a quella fissata per regolamento (1,2). Solo che, ha lamentato Da Costa, non solo averebbe ottenuto il via libera in gara per proseguire senza cambiarlo evitando di finire in fondo alla griglia con la ripartenza, ma non ne avrebbe tratto alcun beneficio né avrebbe compromesso la sicurezza sua e degli altri piloti. «Ho gareggiato in oltre cento ePrix e so cosa è sicuro e cosa no», ha sibilato, prendendosela con commissari che «non sono mai saliti su una monoposto».

Il portoghese della Porsche ha ricordato che in Formula 1 a Lewis Hamilton, nel 2020, era stata assegnata una vittoria conquistata con una gomma quasi a terra, ma ha confermato che la minor pressione era tutt'altro che frutto di una scelta perché a René Rast (Neom McLaren) è stato consentito di continuare a girare con il frontale in carbonio visibilmente danneggiato (sia a Ds sia a Maserati erano stato imposto un passaggio ai box): «Andava su ogni cordolo per liberarsene – ha osservato Da Costa, già vincitore di un campionato di Formula E – sparpagliando però detriti che hanno danneggiato la mia gomma». Nemmeno in altre occasioni i commissari erano intervenuti per fermare i piloti con monoposto in assetto non ottimale (per impiegare un eufemismo), ma è la prima volta che questa situazione determina un problema a uno pneumatico Hankook e che, soprattutto, coinvolge una scuderia in corsa per il titolo mondiale a squadre. La diplomazia seral non ha portato risultati: in tarda serata i commissari hanno confermato i 3 minuti e Porsche ha 96 per inoltrare il reclamo, cioè anche dopo la fine del mondiale.

Da Costa ha perso un podio per sé, ma soprattutto 18 punti per la Porsche che dopo essere stata in testa praticamente per tutta la stagione si ritrova adesso terza dietro a Jaguar Tcs e Envision (stesso powertrain), appaiate a quota 268. Il costruttore tedesco ha 239 punti, ma l'eventuale accoglimento del reclamo presentato dalla casa di Stoccarda modificherebbe la classifica in maniera sostanziale. Porsche salirebbe a 257, la Jaguar scenderebbe a 266 e la Envision 265.

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Domenica 30 Luglio 2023 - Ultimo aggiornamento: 31-07-2023 16:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA