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KIDLINGTON – Mezzo miliardo di dati per monoposto da analizzare dopo ogni gara. James Barclay, Managing Director di Jlr Motorsport e Team Principal del Jaguar Tcs Racing Team, sottolinea come «si dice che spesso che l'aerodinamica stia alla Formula 1 come il software alla Formula E». Non è un caso che il primo trasferimento pratico dell'esperienza della scuderia britannica nel mondiale elettrico sia avvenuto proprio grazie alla maggiore efficienza del software di gestione della batteria che aveva portato all'incremento dell'autonomia della I-Pace di una ventina di chilometri.
Nel campo dell'informatica e dei servizi collegati, i partner della scuderia sono la Tata Consultancy Services, una controllata della società indiana proprietaria di Jaguar Land Rover, e l'americana OpenText. La precisione nell'elaborazione, la messa in sicurezza e la rapidità nei passaggi sono fondamentali per la puntuale gestione della competizione (i bolidi elettrici generano migliaia di dati al secondo), ma anche per lo sviluppo delle applicazioni sulle auto di serie. Che è poi l'obiettivo finale della presenza della Jaguar Tcs in Formula E all'insegna del motto «Race to innovate» (gareggiare per innovare). E anche della filosofia «Gareggiare per ispirare».
Alla Unit 5 della Technology Drive di Kidlington dove si trova il nuovo quartier generale della scuderia britannica vice campione del mondo (Jaguar ha vinto come costruttore perché la squadra cliente, la Envision Racing, si è aggiudicata il mondiale), sono state raggruppate tutte le attività per rilanciare il marcho nel firmamento del motorsport planetario, del quale ha contribuito a scrivere pagine di storia. Nel 1953, ad esempio, con C-Type, Jaguar era stata la prima casa automobilistica a vincere la 24h di Le Mans ad una media superiore alle 100 miglia orarie.
Jaguar è fra pochi a sviluppare internamente l'intero gruppo motopropulsore, oltre a una serie di altre componenti e la stretta collaborazione con i fornitori accelera il trasferimento delle conoscenze dalla pista alla strada. Lo dimostra l'esempio della Wolfspeed, l'azienda canadese che sviluppa i semiconduttori al carburo di silicio impiegati per gli inverter che già l'anno prossimo verranno impiegati da Land Rover sulla Range: con il 2025 arriveranno anche sulle Jaguar elettriche. Sperimentato per la prima volta nel corso dell'ultimo ePrix di Monaco, il lubrificante di Castrol per la trasmissione verrà utilizzato dalla prossima stagione nella sua nuova variante “rigenerabile”. Significa che le monoposto Jaguar non avranno olii esausti, ma semplicemente olii riutilizzabili senza alcun compromesso sulle prestazioni. Con l'americana Dow, la scuderia ha trovato nuove soluzioni chmiche per il raffreddamento che evitano l'uso di acqua, non esattamente amica della corrente elettriche.