I box di Phillip Island

In Australia il vento spazza via la rivincita di Martin. Cancellata la Sprint, lo spagnolo mastica amaro

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Niente Sprint Race, a Phillip Island hanno vinto vento e freddo. La burrasca abbattutasi sul circuito ha convinto gli organizzatori a cancellare la prova riservata alla MotoGP ed impedito a Jorge Martin di addolcire lo smacco subito nel GP di sabato, quando ha dominato gli avversari finché, negli ultimi giri, è stato tradito dalla gomma morbida che aveva deciso di montare al posteriore, chiudendo quinto. Arrivato in Australia con un ritardo di 18 punti su Francesco Bagnaia, lo spagnolo ne è ripartito a -27, grazie al secondo posto ottenuto ieri dal leader del mondiale. Il terreno della sfida tra centauri Ducati si sposta in Thailandia, dove nel prossimo fine settimana si terrà la quarta tappa di questo Risiko a due ruote tra Asia e Oceania. L’anno scorso Bagnaia strappò un importante terzo posto, anche allora sotto la pioggia, sul Buriram International Circuit. Troppo rischiose le condizioni meteo per andare in pista. Già le gare di Moto3 e Moto2 avevano fatto suonare l’allarme. Il warm up della MotoGP ha poi certificato quanto fosse difficile mandare in temperatura le gomme. Così, a meno di mezz’ora dal via, la direzione ha cassato i 13 giri della Sprint, mentre le raffiche soffiavano fino a 80 km l’ora.

Tutti daccordo sulla scelta di non correre, almeno nei commenti. Il problema pioggia poteva essere superato, non altrettanto l’improvviso abbassamento della temperatura, unito al vento. «La situazione era critica già nel warm up. La Moto3 è riuscita a correre, ma hanno finito la gara con 18 piloti. La Moto2 era veramente al limite» ha notato Bagnaia. «Non credo si potesse fare diversamente - il parere di Marco Bezzecchi - È un peccato, ma almeno così avrò più tempo per recuperare» dopo l’operazione alla clavicola. «L’acqua in pista era gestibile, ma il vento, a raffiche, e la temperatura della gomma che non si scaldava, complicavano le cose» ha aggiunto. Anche il vincitore di ieri, Johann Zarco, ha parlato di «decisione giusta, era pericoloso». Il meno convinto è parso proprio Martin che al mattino, sotto la pioggia, aveva girato forte. Ma di fronte alla decisione di non correre, appoggiata dalla maggioranza dei team, ha dovuto fare buon viso: «Alla fine hanno preso la scelta giusta. Nel warm up stavo bene, ma sulla sicurezza non si discute. Se è pericoloso lo è per tutti. Pensiamo alla prossima gara. Buriram mi piace, lì sono sempre stato veloce». In precedenza il maltempo aveva tormentato le classi minori, con diverse cadute a causa della pista scivolosa. La Moto2 è stata interrotta dopo soli nove giri sui 23 previsti.

Tony Arbolino è stato dichiarato vincitore e si è visto assegnare metà dei punti, abbastanza per mantenere vive le speranze di titolo. Il lombardo è a -56 dallo spagnolo Pedro Acosta, giunto nono. In Moto3 il turco Deniz Oncu ha strappato la vittoria ad Ayumu Sasaki nelle curve finali, impedendo al giapponese di prendere il comando del campionato del mondo. Sasaki è ora a quattro punti dallo spagnolo Jaume Masia, oggi ottavo. «A me dispiace sempre non poter correre, a prescindere dalla possibilità di perdere o guadagnare dei punti». Parlando a Sky Sport, così Francesco Bagnaia ha commentato la decisione degli organizzatori di non far disputare la Sprint Race del GP d’Australia. «Nel warm up ho avuto un piccolo problema e non sono riuscito a spingere come avrei voluto - ha spiegato il leader del mondiale MotoGP - Ma sapevamo quale fosse il problema, mi aspettavo che ci fosse qualcosa che non stava funzionando. Effettivamente poi siamo riusciti a individuarlo, quindi eravamo pronti a correre sul bagnato, una condizione in cui quest’anno abbiamo sempre fatto passi in avanti. Avrei lottato per vincere la Sprint, quindi ho dovuto rinunciare a dei punti che mi avrebbero fatto comodo. Però la situazione meteo era critica già nel warm up. La Moto3 è riuscita a correre, ma hanno finitio la gara con 18 piloti. La Moto2 era veramente al limite».

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Domenica 22 Ottobre 2023 - Ultimo aggiornamento: 17:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA