I festeggiamenti sul podio

Le pagelle del Gp di Monaco: Perez imbarazzante, Bottas sa osare. Hamilton fa il giro veloce: battuto Max

di Alberto Sabbatini
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LECLERC  10
Una vittoria schiacciante in casa a Montecarlo che inseguiva dal 2018, da quando ha debuttato in F1. Costruita al sabato con una pole position stratosferica e consolidata domenica con nervi saldi e sangue freddo. Può essere sembrata facile la sua corsa, ma non lo è quando guidi per 78 giri con un avversario che ti soffia sul collo a meno di un secondo. E con un team che ti chiede continuamente di andare sempre più piano, cosa che per un pilota è destabilizzante.

VASSEUR  9,5
Ha ricostruito la Ferrari. Smussando le rivalità interne e le polemiche; regalandole armonia e fiducia. Ora gli ingegneri e i piloti lavorano più sereni e i risultati si vedono.

PIASTRI  9
Conquista il primo podio del 2024 sulla pista più prestigiosa del mondiale. Unica sbavatura: un via “lento” nella prima gara che quasi gli faceva perdere la posizione da Sainz, ma poi con aggressività se l’è subito ripresa.

HAMILTON  8
Anche se ha chiuso con un piazzamento modesto (7° com’era partito), ha vinto il duello a distanza contro Verstappen per il giro più veloce in gara. Iniezione di fiducia.

SAINZ  9
Non ha fatto nemmeno un sorpasso ma ha compiuto l’impresa più altruista per un pilota: mettersi a disposizione del compagno per aiutarlo a vincere. Lui che è ormai già stato licenziato dalla Ferrari, ha avuto la generosità di lavorare per Leclerc cercando di mettere sotto pressione Piastri fin dal via.

BOTTAS  7
È partito penultimo ed è arrivato 13° a due giri di distacco. Allora perché un voto così alto? Perché almeno ha avuto l’ardire di osare: è stato il primo pilota a scombinare la noiosissima corsa azzardando un pit stop. Ed è stato il primo a compiere un sorpasso in pista quando tutti badavano solo a non rischiare. 

PEREZ  5,5
Imbarazzante. Terz’ultimo in qualifica e co-responsabile di un grave incidente nella salita dopo il via che ha provocato la bandiera rossa. Vero che Magnussen ha provato ad affiancarlo in un punto impossibile, ma lui ha stretto scorrettamente il danese contro il guard-rail per chiudergli la traiettoria. 

RED BULL  5
Ormai è chiaro: ora che ha perso Newey, la Red Bull sembra aver smarrito la strada dell’imbattibilità. Non è nemmeno servito richiamare il genio una tantum al muretto. Nemmeno Verstappen a Monaco è riuscito a metterci una toppa. La RB17 soffre l’asfalto ondulato e i cordoli, scivola e sembra molto nervosa e instabile da guidare. Altre piste che la metteranno in crisi.

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Lunedì 27 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 20:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA