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Dopo numerosi cambi di programma, finalmente c’è stato il tanto atteso semaforo verde per il Prologo del FIA WEC sul circuito di Lusail. I problemi logistici, dovuti alla difficile situazione geopolitica che sta interessando le nazioni che si affacciano sul Mar Rosso, hanno infatti costretto a ritardare le operazioni in pista. Dopo numerose peripezie, vetture, ricambi e attrezzature sono finalmente giunti ai box tra sabato pomeriggio e domenica mattina permettendo alle squadre di prepararsi in vista dei test pre-stagionali e, soprattutto, per la 1812 Km del Qatar, prima gara del Mondiale Endurance 2024.
Difficile, se non impossibile, provare a decifrare i valori in campo al termine della prima giornata. La prima sessione, resa facoltativa visto che i team potevano scegliere se iniziare subito le operazioni in pista o sfruttare l’ultima prova di domani, ha visto impegnate appena nove vetture. Solamente nella seconda sessione sono scese in campo tutte le squadre. A fare la voce grossa sono state le Porsche 963 LMDh del Team Jota che hanno dettato il passo sia la mattina che con il calare delle tenebre.
Norman Nato ha messo tutti in riga nella prima sessione siglando il miglior crono di 1’41”822. Il francese ha battuto di un secondo e quattro decimi la vettura gemella di Jenson Button. Nella tornata pomeridiana è invece toccato a Callum Illot salire in cattedra firmando il riferimento in 1’40”541. Mentre ancora una volta è stato Button il più veloce dell’altro equipaggio portando al terzo posto la Porsche gestita del team inglese.
A infilarsi tra le due LMDh tedesche, nella sessione pomeridiana, è stato Antonio Fuoco. Il calabrese assieme Miguel Molina e Nicklas Nielsen hanno inanellato 113 giri con la Ferrari 499P. Anche l’altra Hypercar del Cavallino Rampante ha mostrato un buon passo con Antonio Giovinazzi che ha siglato il quarto crono in 1’41”026. Sotto i riflettori di Lusail ha brillato la Cadillac V-Series.R che, nelle mani di Earl Bamber, ha strappato il quinto posto alla Ferrari 499P gestita da AF Corse del cinese Yifei Ye.
Mikkel Jensen è riuscito a portare al settimo posto la Peugeot 9X8, ancora in configurazione 2023 e priva di alettone posteriore, precedendo la prima Porsche Penske di Michael Christensen. Marco Wittmann ha condotto al debutto nel WEC la BMW M Hybrid V8 LMDh issandola al nono posto, a un secondo e tre decimi dal miglior crono. Laurens Vanthoor, al volante della Porsche ufficiale, ha completato la top 10 precedendo la BMW di René Rast e la Peugeot di Stoffel Vandoorne.
Più attardati i campioni in carica della Toyota. Sebastien Buemi ha ottenuto il tredicesimo crono, mentre Mike Conway non è riuscito a fare meglio del quindicesimo tempo. Ma le due GR010 Hybrid si sono rivelate le vetture più affidabili della classe Hypercar completando un totale di 265 giri. È lecito, quindi, pensare che il team nipponico si stia nascondendo. Nonostante l’uscita di pista di Harry Tincknell, il Proton Competition è riuscito a terminare la seconda sessione in quattordicesima posizione.
A chiudere la classifica delle Hypercar le esordienti Lamborghini, Alpine e Isotta Fraschini. La LMDh di Sant’Agata Bolognese ha inanellato 90 giri con Edoardo Mortara che è risultato il più rapido grazie al crono di 1’42”627. Fanalino di coda l’Isotta Fraschini che in mattinata ha trascorso diverso tempo ai box. Dopo aver controllato il corretto funzionamento del cambio della Tipo 6 LMH, Jean-Karl Vernay è riuscito a scendere in pista ottenendo 1’45”928 come miglior tempo. Nel pomeriggio la Hypercar realizzata dalla Michelotto Engineering ha macinato ulteriori chilometri completando 85 passaggi.
Buon avvio per la McLaren 720S Evo che ha svettato tra le LMGT3 in entrambe le sessioni. Autore di 1’56”583 ottenuto nell’ultima ora della mattinata, Nicolas Costa ha portato la vettura inglese, gestita dallo United Autosports, in prima posizione battendo per pochi millesimi l’alfiere Corvette Charlie Eastwood. Terza piazza per Nico Pino che, con un crono di 1’56”679, ha soffiato nelle ultime battute il posto a Michelle Gatting, al volante della Lamborghini Huracan delle Iron Dames.
Nel pomeriggio è toccato a Gregoire Saucy firmare il riferimento in 1’54”480. Il pilota dello United Autosport ha avuto la meglio per meno di un decimo su Davide Rigon, costretto anche ad uno stop per noie alla frizione della sua Ferrari 296 GT3. A chiudere il podio virtuale la Lexus RC F di Esteban Masson. David Mancinelli ha siglato il quarto crono con la nuova Aston Martin Vantage GT3 Evo precedendo la Corvette Z06 dell’esperto Daniel Juncadella.
Positivo esordio da parte di Valentino Rossi che, alla sua prima apparizione nel Mondiale Endurance al volante di una LMGT3, ha completato 35 giri ottenendo il miglior crono in 1’56”552. Più indietro le Porsche che hanno preferito macinare chilometri in configurazione gara. Mentre per le Ford Mustang del Proton Competition hanno riscontrato qualche problema tecnico durante la sessione pomeridiana girando poco.