Nella foto, Sergio Perez

Quello di Abu Dhabi sarà l'ultimo Gran Premio di F1 per Perez, vincitore a Sakhir e quarto nel Mondiale?

di Massimo Costa
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Quello di domenica, ad Abu Dhabi, sarà l'ultimo Gran Premio di F1 in carriera per Sergio Perez? A oggi, dobbiamo dire di sì e non senza una punta di malinconia, soprattutto dopo l'esaltante stagione che ha saputo costruire con la Racing Point-Mercedes. Una clamorosa vittoria, la sua prima in carriera proprio domenica scorsa, un secondo posto a Istanbul, 125 punti conquistati, il quarto posto nella classifica generale piloti. Eppure Perez, che non è certo un novizio avendo preso parte a 190 Gran Premi, non ha ancora un sedile per il 2021.

L'unica sua speranza è che la Red Bull appiedi Alexander Albon, e la logica direbbe che non c'è ragione perché non lo facciano considerando la pessima annata dell'anglo-thailandese (93 punti contro i 189 del compagno di squadra Max Verstappen), ottavo in classifica e ben dietro a Perez nonostante una monoposto più competitiva. Eppure il duo Helmut Marko-Christian Horner tentenna e già Verstappen e il suo clan avevano messo le mani avanti tempo fa: se non rimarrà Albon, vogliamo Nico Hulkenberg. Ovvero, un eccellente pilota, un tipo che porta a casa un sacco di punti, ma che non darà mai troppo fastidio al capo branco.

L'identikit che non è proprio quello di Perez, lottatore assoluto, che non guarda in faccia a nessuno, tanto meno a colui con cui divide il box. Insomma, un potenziale pilota che potrebbe tranquillamente battere Verstappen a parità di monoposto, e questo non è certo accettabile dal clan dell'olandese e forse dalla stessa Red Bull che ha dipinto l'immagine di Max come l'unico che può riportare il mondiale nelle mani di Dietrich Mateschitz. Pensate se vi riuscisse Perez, sarebbe il crollo di un mito tuttora in costruzione... Sarà interessante vedere cosa deciderà la Red Bull: se opterà per mantenere Albon, se sceglierà Hulkenberg, se deciderà di mettersi in casa Perez ricreando un dualismo sullo stile Ricciardo-Verstappen.

Con la vittoria conseguita a Sakhir, il messicano si è comunque messo il cuore in pace chiudendo come meglio non poteva il suo lungo percorso nel Mondiale F1. Sarà un anno sabbatico per lui il 2021? Di sicuro c'è il rischio che poi non riesca a rientrare nel 2022, la F1 è sempre imprevedibile nei suoi movimenti di mercato. Fernando Alonso ce l'ha fatta dopo due stagioni vissute in altre serie, maturando nuove esperienze, ma Perez non ha vinto due mondiali come lo spagnolo, l'immagine è diversa e chissà che potrà accadere.

Sergio è entrato in F1 nel 2011 dopo essere stato vice campione della GP2 Series 2010, battuto da Pastor Maldonado, ma a sua volta aveva preceduto Jules Bianchi. Dani Clos, Sam Bird, Oliver Turvey, Giedo Van der Garde eccetera. Una bel gruppetto di giovani di talento. In F1 è entrato con la Sauber e una massiccia dose di sponsor. Alle sue spalle, uno degli uomini più ricchi del mondo, Carlos Slim, messicano come lui. Subito le sue prestazioni sono state eccellenti, tre podi conquistati nel 2012 (due secondi e un terzo posto), ma la foga era troppa. Era anche entrato nel giro Ferrari, ma rapidamente è stato messo in disparte. Nel 2013 è stato chiamato dalla McLaren, ma dopo una sola stagione lo hanno mandato via.

Troppo focoso il ragazzo. Diciamo pure che senza Slim alle spalle, Perez avrebbe concluso la sua permanenza in F1 nel 2013. La dote economica che portava gli ha permesso di proseguire e di trovare un sedile alla Force India. Da lì non si è più mosso e anno dopo anno è cresciuto, maturato, divenendo un solido pilota, anche se di tanto in tanto qualche comportamento vecchio stile è emerso, vedi dualismo con Esteban Ocon, compagno di squadra, nel 2017. Con la Force India/Racing Point è salito sul podio sette volte: tutti terzi posti tra il 2014 e il 2018, poi secondo a Istanbul quest'anno e dopo pochi giorni, la clamorosa vittoria di Sakhir.

Diciamolo pure: una F1 che non è capace di tenersi un pilota attualmente quarto nel Mondiale, è una F1 piuttosto miope. Raramente, se non impossibile, accadrebbe una cosa del genere in qualsiasi altra disciplina sportiva.

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Sabato 12 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 14-12-2020 11:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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