Che cosa ci vuole al mercato per dargli la svolta verso l’elettrico? Meglio un elettrochoc o… un elettrochic? Se guardiamo ai listini delle case, la risposta è scontata. Giocoforza, i costi di una tecnologia nuova hanno inevitabilmente portato il baricentro commerciale di questa soluzione verso l’alto e marchi che, in virtù del loro posizionamento, possono permettersi di farla pagare su modelli di grandi dimensioni e dalle superprestazioni. Ma ora i costruttori europei puntano a democratizzare lo chic e lo choc con modelli che, oltre a privarsi del tubo di scarico, hanno dimensioni contenute, non chiedono un mutuo per concedersi e hanno l’allure e la freccia di Cupido per trafiggere il cuore del cliente, spesso attingendole dal baule dei propri ricordi. È l’ironia della sorte, ma anche l’opportunità di chi deve guardare al presente dei numeri e al futuro della tecnologia.
La prima interprete di questo mix di ragione e sentimento è stata la Fiat 500 elettrica – il primo prototipo risale al 2010 – che ora si vede affiancata da una cugina come la nuova Lancia Ypsilon e, come concorrente, dalla nuova Renault 5. La prima evoca nientemeno che gli stilemi della Stratos promettendo una versione sportiva HF – e qui il ricordo è alla Fulvia Coupé – da 240 cv con la volontà di ripetere l’exploit della Y10 che nel 1985 fu dapprima una grande incompresa e poi decise di essere l’auto che “piace alla gente che piace” trovando un successo ed una vena che hanno tenuto in vita la Lancia per decenni. La nuova Ypsilon inizia dall’elettrico – ma ci sarà anche una versione ibrida – e dall’esclusiva e superaccessoriata versione Cassina in 1906 esemplari per lanciare un messaggio di italianità, stile e tradizione, in nome della casa fondata da Vincenzo Lancia nel 1906, ma l’obiettivo è, come sempre, far parlare di sé per fare i numeri. C’è poi chi ha un’anima più proletaria, ma è chic semplicemente per il passaporto francese: ecco perché la sfida più forte alla Ypsilon viene dalla nuova Renault 5, operazione nella quale industria, nostalgia e tecnologia trovano il modo di offrire un’auto che mira disgraziatamente al centro del petto promettendo di non approfittare del nostro portafoglio, con un prezzo di 25mila euro. Renault darà a breve anche un’altra occasione per scavare nella memoria con un altro illustre ritorno che ha preso la scossa: la nuova Renault 4, trasformata da auto “campagne” – campagnola, senza la h – a crossover dei nostri giorni da immaginare tra le rue e le avenue parigine.
Se sarà uno choc per il mercato lo vedremo, ma intanto lo è per il cuore, i ricordi e l’immaginazione di chi quei tempi li ha vissuti e vuole ancora vivere l’automobile come uno strumento di libertà, ma anche come portatrice di bellezza, passione e frizzante distinzione, magari vivendo insieme a lei una nuova avventura tecnologica. In una parola: chic. Su questo versante, forte del suo pedigree britannico, gioca già da tempo le sue carte la Mini che nel 2023 è già riuscita a superare il 15% delle vendite in elettrico con un solo modello e ora è pronta a rilanciare con la nuova Cooper 3 porte e la Countryman, in attesa della 5 porte, della Cabriolet e dell’inedita Aceman offerta solo e soltanto in versione elettrica. Ad attenderla ci saranno modelli come la Jeep Avenger e l’Alfa Romeo Milano. E poi c’è anche la EX-30 di Volvo, marchio che ha dalla sua la storia e la bandiera dello stile scandinavo. E forse non avrà un’araldica illustre come le altre vetture già citate, ma anche la Nissan potrà giocarsi le ragioni del cuore con il modello che sarà basato sulla stessa piattaforma (AmpR Small) della R5 e della R4.
Proprio per questo è praticamente impossibile pensare che la nuova piccola elettrica giapponese non si chiamerà Micra, come la vettura che con il suo stile tondeggiante, la sua tecnologia e le sue dotazioni ridefinì il concetto di vettura che non permette solo di spostarsi in città, ma anche di distinguersi. Ambiscono a ricavarsi un loro spazio anche altri prodotti in questa fascia. Prime fra tutte le Volkswagen ID.2. E diciamo “le” perché ci saranno una piccola 5 porte e un Suv, tutti legati ad unico progetto industriale che comprende anche la Skoda Epiq e soprattutto la piccola Rebel del giovane, ma aggressivo marchio Cupra. Chi invece si è ricavato uno spazio ben preciso nel campo della mobilità elettrica, con un’immagine di alta tecnologia e di club dell’avanguardia, è Tesla che si appresta a costruire nel 2025 proprio in Europa la sua Model 2, vettura che punta a sfruttare l’hype creato dal costruttore che per molti è “l’automobile elettrica” per antonomasia, dunque diversamente chic alla ricerca di un altro choc.