La partenza di un EPrix

Formula E, emozioni all'infinito. Un Campionato appassionante e sempre incerto. Nel 2023, su 12 gare, 7 vincitori diversi

di Nicola Desiderio
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Un campionato pieno di colpi di scena che ha permesso di vincere a sette diversi piloti, a otto di far segnare il giro veloce e a nove di partire in pole position su 12 round. La Formula E sta confermando anche per la stagione 9 e con le nuove monoposto di terza generazione la sua competitività grazie alla presenza di 11 squadre delle quali ben 9 sono diretta emanazione di costruttori automobilistici come Cupra, DS, Jaguar, Mahindra, Maserati, McLaren, Nissan, Nio e Porsche. A questi si aggiungono la Envision (con gruppo motopropulsore Jaguar) e la Avalanche Andretti, quest’ultima motorizzata Porsche e che porta in questa categoria altri due mostri sacri delle corse come Andretti – al lavoro con la Cadillac per entrare in Formula 1 già dal 2025 – e Penske che nel proprio palmares ha 610 vittorie, 670 pole position e 43 campionati vinti in diverse categorie.

A ribadire il grado di equilibrio di questa serie, il fatto che ben sei team hanno portato un loro pilota sul gradino più alto e al vertice della classifica si sono alternati tre driver diversi. Il primo a prendere la testa del campionato è stato Jake Dennis con la sua Avalanche Andretti che l’ha poi ceduta a Pascal Wehrlein su Porsche 99X seguito da Nick Cassidy e la sua Envision prima che Dennis si riprendesse la leadership per una sola lunghezza. Il pilota britannico ha infatti raccolto finora 154 punti grazie ad una vittoria (Città del Messico), sei secondi posti, un terzo posto, tre giri veloci in gara e una pole position. Una tabella che sembra assai regolare, ma che in realtà vede ben quattro round chiusi a zero punti. Al neozelandese Cassidy è successo invece solo due volte ed ha portato a casa tre vittorie (secondo round a Berlino, Monaco e Portland), due secondi posti, un terzo, altri piazzamenti dalla nona alla quinta posizione ed un giro veloce in gara. Tre vittorie (due round a Dir’iyya e secondo round a Giacarta) ha conquistato il tedesco Wehrlein, terzo a 138 punti grazie anche a un secondo posto e ad altri piazzamenti fallendo l’ingresso tra i primi dieci in zona punti solo in Sudafrica. Mitch Evans, altro kiwi del roster e vincitore a Roma per ben tre volte (2018 e 2022 nei due round) su sei corse disputate, segue a 122 punti e due vittorie (San Paolo e secondo round a Berlino) con la sua Jaguar I-Type 6 guidata anche da Sam Bird, primo vincitore dell’E-Prix capitolino nel 2018.

Ai gradini inferiori troviamo due ex campioni del mondo. Al quinto posto c’è infatti il francese Jean-Éric Vergne (97), con una vittoria a Hyberadad e unico ad aver conquistato due titoli (2017-‘18 e 2018-’19) con la DS, unica casa a schierare anche un altro iridato come il belga Stoffel Vandoorne (2019-‘20). Tutti e due hanno già vinto e Roma e nei due round svoltisi nel 2021. Al sesto posto c’è il portoghese Antonio Felix da Costa (vincitore a Città del Capo) su Porsche che, sommando i suoi 93 punti a quelli del compagno di squadra, dà alla casa di Stoccarda il primato nella classifica dei team con 231 punti. Vergne e da Costa corrono anche nel WEC, rispettivamente con la Peugeot e la Porsche del team Hertz Jota. Ci sono anche altri piloti che dividono il loro tempo tra la Formula E e il campionato mondiale di durata. Tra questi Robin Frijns, Nico Muller, Norman Nato, René Rast, André Lotterer (3 vittorie alla 24 Ore di Le Mans e mondiale nel 2012), che quest’anno corre con la Andretti, e Sebastien Buemi che a Le Mans ha vinto 4 volte e ha in bacheca tre titoli WEC oltre a quello conquistato in Formula E nel 2016-‘17.
Lo svizzero è uno dei senatori delle monoposto avendo partecipato a tutte le stagioni, così come Sam Bird, unico pilota ad aver vinto almeno un E-Prix per ogni stagione.

Il record di gare disputate è del brasiliano Lucas Di Grassi (111) che quest’anno ha il volante di una Mahindra e ha anche il record dei podi (40), delle pole position (40), dei punti in campionato (1033) e delle vittorie, 13 come Buemi che invece ha il record dei giri in testa (507 contro i 474 di Vergne). Menzione speciale merita il tedesco Maximilian Günther che, dopo le prime cinque gare a 0 punti, ha portato la debuttante Maserati a conquistare un giro veloce, due pole position e una vittoria al secondo round di Giacarta accumulando 78 punti. Il migliore dei debuttanti è sicuramente il britannico Denis Hughes che con la sua McLaren ha conquistato ben due partenze al palo arrivando nella top 10 per sette volte, completando 7 giri al comando e riponendo nel carniere 48 punti.
Mettendo insieme i doppi appuntamenti di Roma e Londra, ci sono da assegnare ben 116 punti, dunque sono ancora potenzialmente in lizza 12 piloti anche se saranno ragionevolmente i primi quattro, con score abbondantemente in doppia cifra, a lottare per la vittoria finale: Dennis, Cassidy, Wehrlein e Evans.

Da notare che i primi quattro team in classifica (Porsche 231 punti, Envision a 225, Jaguar a 184 e Andretti a 177) montano powertrain Porsche e Jaguar e sette dei loro otto piloti sono tra i primi dieci nella graduatoria. Sembrano loro quelli che hanno qualcosa in più nel cofano e nel manico per contendersi la doppia vittoria a Roma e quella finale in campionato che si chiude il 29 e 30 luglio prossimi sulle rive del Tamigi, all’ExCeL Exhibition Centre. Ma occhio: in Formula E il colpo di scena è sempre in agguato…

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Sabato 15 Luglio 2023 - Ultimo aggiornamento: 12-08-2023 21:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA