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Akio Toyoda, numero uno del colosso giapponese Toyota, ha già espresso in passato il suo punto di vista (che si traduce in quello aziendale) critico sul ricorso ai veicoli elettrici a batteria come unica strada da percorrere per arrivare a zero emissioni di CO2. Difensore dei motori a combustione interna, impiegati evindentemente nei sistemi propulsivi ibridi, Toyoda non ha mai nascosto di credere che enfatizzare eccessivamente un futuro Bev potrebbe non essere il migliore. E sullo scottante tema è intervenuto a Las Vegas in occasione di un oceanico incontro con i dealer del brand. «Proprio come sta accadendo con le auto completamente autonome, che tutti dovremmo guidare ormai da tempo - ha detto ai suoi concessionari Toyoda - i veicoli elettrici impiegheranno più tempo per diventare mainstream rispetto a quanto i media vorrebbero farci credere».
E per non lasciare dubbi sul fatto che per numero uno di Toyota i modelli Bev - cioè alimentati dalla sola batteria - non possono ancora sostenere con le vendite il business dell’automotive, Toyoda ha detto ai dealer «Nel frattempo, avete molte opzioni per i clienti». Del resto la più grande Casa automobilistica del mondo, ha nei suoi listini un solo modello 100% elettrico, la bZ4X, e prevede di investire 70 miliardi di dollari in veicoli elettrificati nei prossimi 9 anni di cui solo la metà destinata ai veicoli elettrici a batteria (Bev) una cifra inferiore ai budget di alcuni dei suoi rivali. Toyoda afferma che l’industria e le autorità di regolamentazione dovrebbero frenare, ad esempio, sull’obiettivo di arrivare negli Stati Uniti al 50% di vendite di Bev entro il 2030. Questo perché molti consumatori impiegheranno più tempo per raggiungere in 7 anni le percentuali previste (dovrebbero essere fra 7 e 8 milioni) e perché nel prossimo decennio ci saranno «tremende carenze» di litio e nichel per batterie, che porteranno a problemi nella catena di approvvigionamento.