ROMA - «Gli effetti derivanti dal possibile, quanto verosimile, aumento delle aliquote Iva delle accise sui carburanti farebbero lievitare il peso fiscale superando la soglia del 60% del prezzo al consumo già raggiunta nel mese appena concluso».
A lanciare l'allarme è il presidente nazionale di Assopetroli Franco Ferrari Aggradi che è intervenuto oggi all'assemblea regionale veneta dell'associazione. «Abbiamo già detto alle Commissioni Bilancio della Camera e del Senato nel corso della nostra audizione sulla legge di stabilità, e oggi lo ribadiamo con forza, che tra il 2014 e il 2021 il conto per i cittadini che deriva dagli effetti dalle abusate clausole di salvaguardia che aumentano le accise, sarà salatissimo e supererà al netto dell'Iva i 16 miliardi di euro - avverte - Considerare sempre e solo le accise come la fonte certa per sostenere il bilancio dello Stato è sbagliato.
Occorre cambiare passo, occorre un'assunzione di responsabilità da parte della politica rispetto a una reale necessità di revisione della spesa pubblica improduttiva, per non generare nuovi effetti fortemente recessivi per i consumi che potrebbero determinare un impatto occupazionale negativo per il nostro settore, tanto per questi territori, quanto a livello nazionale e che abbiamo stimato in 60.000 posti di lavoro che potrebbero volatilizzarsi».
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