La Citroen eC3

Con la eC3 iniziata la guerra dei prezzi: “eco” sotto 25mila euro. Per Stellantis inizia la sfida ai marchi cinesi e low cost

di Nicola Desiderio
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In occasione dell’ultimo Salone di Monaco uno dei temi più dibattuti era stato la possibilità di mettere sul mercato un’auto elettrica con un prezzo intorno ai 25mila euro. La risposta non solo è arrivata un mese dopo, ma è andata oltre le promesse e ha dimostrato che l’industria europea è già attrezzata per affrontare su questo piano la concorrenza cinese. E di poterlo fare senza andare a produrre lontano dai propri confini, ma affidandosi ai propri tecnici e ai propri operai che vedono finalmente la libertà di acquistare l’auto elettrica frutto del loro lavoro. Un’equazione che sembrava figlia di un tempo ormai andato – anche se il 90% dei fornitori è estero – e che interesserà anche altri modelli ed altri marchi. Oggi come oggi, con i circa 24mila euro necessari alla Citroën ë-C3 non si compra una Smart Fortwo e a malapena una Renault Twingo Electric che è però è più piccola, meno potente e ha una un’autonomia di 189 chilometri, meno dei 200 km della ë-C3 che vedremo nel 2025 e costerà meno di 20mila euro.

Persino la piccola DR1, una quattro posti lunga 3,2 metri, non può assicurare più di 294 km senza soste con un prezzo che parte da 25.900 euro. Solo la Dacia Spring costa fino a 2.500 euro in meno, ma anche lei offre minore abitabilità, 220-230 km di autonomia, meno prestazioni e una dotazione di sicurezza meno ricca. Quali sono i due assi che rendono la Citroën ë-C3 così competitiva? La batteria LFP e la Smart Car Platform, nata per soddisfare i mercati globali, anche quelli emergenti, grazie ad un abile carryover (recupero di parti già esistenti) della piattaforma CMP che ad oggi fa da base alle varie Peugeot 208/2008 e Opel Corsa/Mokka. La Smart Car è destinata a fare da base per almeno altri 6 modelli del gruppo. Renaud Tourte, responsabile per Stellantis delle vetture di ingresso, ha fatto capire che sarà adottata da almeno altri due brand. I più accreditati sono Opel, che proprio a Monaco aveva fatto capire di avere in serbo un modello in grado di riportarla nella zona più bassa del mercato e di supportare la propria strategia che prevede di avere dal 2025 almeno una variante elettrica per ognuno dei nuovi modelli in arrivo. Il secondo è Fiat. Alla domanda se la nuova Panda, prevista entro la metà del prossimo anno, sarà basata su questa piattaforma, Tourte ha risposto con un enigmatico – ma non troppo – «non è del tutto sciocco pensarlo» lasciando capire che la Smart Car non troverà ospitalità solo nello stabilimento slovacco di Trnava, ma anche in altri impianti. 

Stellantis dunque lancia la sua sfida ai marchi cinesi e low cost, ma anche al gruppo Volkswagen che ha in preparazione la ID.2 annunciata con le stesse dimensioni della ë-C3, un’autonomia superiore (400 km) e un prezzo annunciato intorno ai 25mila euro. E a tenerle compagnia ci saranno anche altri modelli del gruppo in attesa, di un ID.1 che sarà ancora più compatta e accessibile, senza contare la EV2 che la Kia costruirà in Europa e la Tesla Model 2 al cui progetto gli uomini di Elon Musk stanno lavorando e sul quale c’è ancora un fitto mistero.

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Venerdì 27 Ottobre 2023 - Ultimo aggiornamento: 28-10-2023 17:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA