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MILANO - È ormai nell'aria la conquista di un traguardo prestigioso e particolarmente significativo dal punto di vista tecnologico: al ritmo di oltre 100.000 consegne mensili, è ormai pronto a cadere il muro dei 5 milioni di Toyota ibride vendute nel mondo dal 1997, anno in cui in Giappone iniziarono le vendite della prima Prius, commercializzata a partire dal 2000 nel resto del mondo, Europa e Italia comprese.
Scommessa vincente. Si tratta di un risultato che, oltre a ribadire un'indiscussa leadership in questa particolare tecnologia, premia il coraggio del gruppo giapponese che ha seguito con tenacia la sua strada all'alimentazione alimentazione alternativa, nonostante la diffidenza, talvolta irridente se non addirittura sprezzante, manifestata da non pochi concorrenti alcuni dei quali ne stanno adesso seguendo l'esempio.
Raffica di record. Seppur il più significativo, non è questo l'unico traguardo importante recentemente festeggiato dal colosso giapponese che ha salutato un doppio mezzo milione: tante sono state infatti sia le Toyota ibride vendute in Europa sia le Lexus equipaggiate con la medesima tecnologia consegnate ai clienti di tutto il mondo. Proprio il brand di lusso Lexus è forse il marchio più ibrido sul mercato internazionale, poiché tutti i suoi modelli - con l'eccezione, per ora, della IS berlina e coupé/cabrio - presentano almeno una variante ibrida. Mentre molti, come la compatta CT 200h e la più grande HS disponibile solo in Nord America, sono proposte con la sola tecnologia Lexus Hybrid Drive che conciliare le prestazioni premium con consumi ed emissioni quasi da city car. In Europa sono ibride l'85% delle Lexus vendute, in Italia sia le lussuose berline come la GS e la nuova LS sia il Suv RX figurano a listino con la sola alimentazione ibrida.
Scelta verde. Diversa la politica del marchio Toyota, che sulla capostipite Prius ha costruito un'intera famiglia di cui fanno parte anche la Prius+ a 7 posti e la più recente versione Plug-in che, potendo ricaricare le batterie collegandosi a una normale presa domestica, garantisce un'autonomia di 25 km in modalità puramente elettrica. Ma la vera scommessa del marchio è oggi rendere il sistema ibrido sempre meno ingombrante e costoso per renderlo concorrenziale anche agli occhi della clientela delle auto di volume, amplificandone quindi il positivo impatto sull'ambiente proprio laddove l'emergenza ecologica è più acuta: l'ambito urbano. In quest'ottica si muovono sia la Auris 1.8 Hybrid che con prezzi da 22.500 euro si inserisce nel segmento più affollato d'Europa, sia soprattutto la Yaris 1.5 Hybrid che nasce nella fabbrica francese di Valenciennes e in Italia è a listino a partire da 17.800 euro, che è un prezzo non molto distante da quello della stessa vettura equipaggiata con il turbodiesel 1.4 D-4D.
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