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Germania, le elettriche (+170%) spingono il mercato di agosto (+37%). Da settembre "aziendali" escluse dagli incentivi

di Mattia Eccheli
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BERLINO – L'imminente esclusione delle auto elettriche aziendali (+51,2% pari al 69,3% del totale del mercato) dai finanziamenti pubblici ha fatto lievitare le immatricolazioni e abbassare le emissioni. In agosto in Germania sono state consegnate 273.417 macchine nuove, ossia il 37,3% in più rispetto allo stesso mese del 2022. La crescita da inizio anno è passata al 16,5% con oltre 1,913 milioni di auto immatricolate. La quota delle elettrificate ha raggiunto il 57,5%. I volumi dei soli modelli a zero emissioni sono schizzati del 171% con quasi un terzo di quota complessiva: 31,7% (86.649 esemplari) contro il 27,6% di quelli delle macchine a benzina. Il dato di settembre, quando i bonus resteranno in vigore per i soli privati, dovrebbe consentire di capire quanto sia “drogato” il mercato tedesco.

Lo scorso mese, grazie alla spinta “alternativa”, le vendite hanno raggiunto un picco superiore dell'8% a quello medio degli anni compresi fra il 2015 e il 2019, ossia prima di pandemia, carenza di microchip e guerra. L'esplosione delle registrazioni ha bilanciato il nuovo e costante calo delle plug-in (non più incentivate da inizio anno): -41,1% (14.552 unità). In ogni caso, le emissioni medie delle flotta di nuova immatricolazioni sono scese per la prima volta sotto i 100 g/km: 95,3 con una flessione del 15,8%. Almeno in termini percentuali impressionano le crescite dei marchi cinesi o a controllo, anche parziale, di società del Celeste Impero. Con quasi 3.000 esemplari targati, Smart – joint venture peritetica tra Geely e Mercedes Benz - è schizzata nel mese del 2.167% (+61,5% in 8 mesi con 12.610), mentre la Nio è lievitata del 1.109% con 411 unità (+2.268% da gennaio in poi con 805). Nio è anche il primo costruttore al mondo ad offrire una batteria almeno in parte allo stato solido, la tecnologia del futuro.

Polestar, il marchio di Volvo Cars della galassia Geely, ha venduto altre 754 auto (quasi 5.000 finora nel 2023): +213% nel mese e +83% nell'anno. Anche la MG, marchio britannico di proprietà della Saic, ha fatto registrare un aumento significativo: +176% nel mese e +146% nel 2023 con 14.100 auto immatricolate e una quota dello 0,7%). In agosto sono andate in tripla cifra anche Jeep (+225 e 0,8% di penetrazione, ma -0,4% nell'anno) e Lexus (+176% con lo 0,2% in agosto). Bene anche tre marchi asiatici: Suzuki (+174% con l'1% di share e +81% nel 2023), Ssangyong (+133%) e Subaru (+122,5%). Tesla ha avuto una insolita progressione inferiore al mercato (+30,5%), ma nel 2023 continua a correre con una quota del 2,5% (quasi 47.200 immatricolazioni) e una crescita del 91%.

Meglio del costruttore americano, almeno percentualmente, oltre alle già citate Nio e MG, fa anche Lotus (altra controllata di Geely) con un +121% (ma appena 208 auto). Alfa Romeo resiste sopra il 100% (+105% con poco più di 4.200 unità targate), mentre fra i marchi con quote “rilevanti” perdono terreno Mitsubishi (-50,6%) e Honda (-21,3%). In agosto Seat (grazie alla spinta di Cupra) ha raggiunto la stessa quota di Skoda (5,3%), che per una sessantina di auto resta il primo marchio estero: nell'anno, la casa della Repubblica Ceca è ancora nettamente davanti con il 5,8% di penetrazione (il costruttore spagnolo è al 4,6%).

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Giovedì 7 Settembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 09-09-2023 21:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA