Sergio Marchionne durante l'Assemblea degli azionisti per approvare i risultati 2013

Marchionne agli azionisti Fiat: «In Italia
non abbiamo eccedenze occupazionali»

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TORINO - «Non ci sono eccedenze occupazioni nel sistema italiano». A confermarlo l'ad della Fiat, Sergio Marchionne, che rispondendo ad un'azionista durante l'assemblea al Lingotto ha aggiunto «i prossimi investimenti a Mirafiori comporteranno la piena occupazione del sito».

Lo spostamento della sede fiscale del gruppo Fiat Chrysler (Fca) nel Regno Unito «non comporterà vantaggi per il gruppo», ha aggiunto il manager replicando ad un altro azionista durante l'assemblea di bilancio. «Dalla residenza fiscale nel Regno Unito non ci aspettiamo effetti significativi sul carico fiscale del gruppo» ha sottolineato Marchionne aggiungendo: «Non esistono più ostacoli ad una piena e totale integrazione con Chrysler. Dal punto di vista tecnico è prevista una fusione per incorporazione di Fiat Spa in una società di diritto olandese con residenza fiscale nel Regno unito. La nuova azienda si chiamerà Fiat Chrysler Automobiles e verrà quotata a New York e alla Borsa di Milano».

La società, ha aggiunto ancora, «adotterà un sistema di voto basato sulla fedeltà per promuovere una base azionaria stabile e premiare gli azionisti a lungo termine. L'operazione - ha concluso - verrà sottoposta ad una assemblea straordinaria degli azionisti nei tempi tecnici necessari perchè diventi efficace entro la fine dell'anno». Marchionne ha poi spiegato il mancato dividendo: «Ritenendo prudente per la Fiat mantenere un equilibrato livello di liquidità a seguito dell'acquisizione della quota minoritaria in Chrysler, il consiglio di amministrazione ha deciso di non raccomandare la distribuzione di un dividendo» a titolo del 2013.

Così l'a.d. Sergio Marchionne all'assemblea degli azionisti. L'anno scorso i ricavi del gruppo sono saliti del 3% a 87 miliardi di euro, l'utile della gestione ordinaria è sceso del 4% a 3,4 miliardi (+1% a parità di cambi) e l'utile netto è arrivato a quasi 2 miliardi (943 milioni escludendo le poste atipiche). L'indebitamento netto industriale si è attestato a 6,6 miliardi, la liquidità a fine dicembre si è collocata a 22,7 miliardi e gli investimenti erano pari a 7,4 miliardi in linea con l'anno precedente (+3% a cambi costanti). Per area geografica l'area Nafta è quella che ha più contribuito ai ricavi e ai profitti operativi e anche in America Latina abbiamo registrato «buoni risultati, anche se in calo rispetto all'anno precedente anche a seguito della penalizzazione dell'effetto negativo dei cambi di conversione».

Nell'area Asia-Pacifico il gruppo «ha migliorato sensibilmente i risultati economici e commerciali» (+48% i ricavi) con le vendite in Cina, in particolare, salite del 125% e un aumento del 41% dei volumi in India grazie alla nuova rete di vendita. In Europa le condizioni del mercato sono rimaste deboli, ma il gruppo ha ridotto le perdite a 470 milioni (da -233 milioni nel 2012). Marchionne ha inoltre rilevato che «se escludiamo l'Italia, la nostra quota nel resto d'Europa è rimasta sostanzialmente stabile. In Italia la quota è calata di quasi un punto per effetto della strategia di riposizionamento che abbiamo avviato e anche della scelta di non svalutare i nostri marchi in una guerra dei prezzi». Marchionne ha anche rilevato i successi di Ferrari e Maserati e «il contributo positivo» del business della componentistica.

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Lunedì 31 Marzo 2014 - Ultimo aggiornamento: 02-04-2014 15:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA