Una fabbrica di auto

Auto, mercato europeo in crescita anche
ad aprile: la locomotiva è l'Italia. Bene Fca

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ROMA - Il mercato europeo dell'auto non si ferma anche se rallenta e chiude il mese di aprile con un incremento del 6,9% delle immatricolazioni. È il miglior risultato dal 2009. L'Italia, che ha registrato un balzo del 24,2%, è tra i Paesi che trainano la crescita.

Per il quarto mese consecutivo Fiat Chrysler Automobiles fa meglio e registra un tasso di crescita quasi doppio, pari al 13,4% mentre la quota sale al 6,5%. Il gruppo domina per il ventottesimo mese consecutivo il segmento A, con Panda e 500 che insieme ottengono una quota del 29,2%, mentre la Renegade continua a fare volare il marchio Jeep. Nel mese di aprile in Europa e nei Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) le immatricolazioni - secondo i dati dell'Acea, l'associazione delle case europee - sono state 1.209.530.

Nei primi quattro mesi del 2015 le consegne sono state 4.848.037, l'8,1% in più dell'analogo periodo 2014. Il gruppo Fca ha immatricolato in aprile 78.957 vetture, mentre nei quattro mesi le consegne sono state 306.722, il 12,1% in più dell'analogo periodo dell'anno scorso, con la quota che passa dal 6,1 al 6,3%. Prima nel suo segmento anche la 500L, con il 23,5% di quota nel quadrimestre, mentre 500X è tra le top five del suo segmento in Europa e prima in Italia.

Il Centro Studi Promotor continua a stimare una crescita del mercato della Ue nell'intero 2015 tra il 9 e il 10% con il recupero di quasi metà del terreno perduto tra il 2007 e il 2014. Il presidente Gian Primo Quagliano sottolinea il buon risultato dell'Italia dove, oltre alle immatricolazioni, cresce anche la produzione di auto (+36,2%): a fine anno le vendite potrebbero raggiungere quota 1.550.000 unità, «smentendo tutte le previsioni fin qui fatte, che hanno certamente peccato di eccessiva cautela».

Per l'Anfia «prosegue un graduale trend di ripresa», mentre Unrae e Federauto sottolineano che tutte le Case e le loro concessionarie «si stanno sostituendo allo Stato nell'esigenza di ringiovanire il parco circolante». Il direttore generale dell'Unrae Romano Valente sollecita «il sostegno fiscale alle famiglie con la detraibilità di parte dei costi di acquisto e anche alle imprese con la revisione della fiscalità delle auto aziendali».

«Quello dei concessionari è un sacrificio che può durare un periodo molto limitato perché non sostenibile dai nostri bilanci. Per questo temiamo che il 'rimbalzo' italiano possa essere di breve durata», aggiunge Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto. «Il risultato conseguito da Fca in Europa è un'ottima notizia. Si è ribaltata completamente la situazione che vedeva il mercato italiano fanalino di coda e Fca perdere quote mercato», commenta Marco Bentivogli, segretario generale della Fim, per il quale «bisognerebbe gridare ai quattro venti che a consentire la ripartenza siano stati due modelli prodotti a Melfi».

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Mercoledì 20 Maggio 2015 - Ultimo aggiornamento: 30-05-2015 05:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA