il numero uno di Skoda Klaus Zellmer

Zellmer, Ceo di Skoda: «Venderemo veicoli con motori convenzionali fino a quando sarà consentito. In Italia margini di crescita»

di Mattia Eccheli
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BERLINO – Rigorosamente accanto alla nuova Skoda Kodiaq, il numero uno di Skoda Klaus Zellmer, un manager tedesco con trascorsi anche in Porsche, risponde alle domande dei cronisti. Sorride, ma resta composto e misurato. E naturalmente non si sbilancia sul futuro del costruttore della Repubblica Ceca.

«Abbiamo annunciato sei nuovi modelli a batteria – esordisce - ma non ci stancheremo mai di ricordare che continueremo ad offrire ai nostri clienti l'intera gamma di motorizzazioni, almeno fino a quando i legislatori ce lo permetteranno. Che sia una Fabia, una Kamiq, una Karoq, una Kodiaq o una Superb, noi vogliamo rispettare il desiderio dei clienti di scegliere liberamente».

La nuova Kodiaq conferma questa linea...

«Credo che abbiamo imboccato la via giusta: in versione plug-in ha una percorrenza elettrica di 100 chilometri e permette di far apprezzare i vantaggi della guida a zero emissioni senza doversi preoccupare troppo dell'autonomia».

Sono veramente ancora interessanti le plug-in?


«Faccio volentieri l'esempio di mia moglie, che guida una plug-in: lei mi dice che non vuole assolutamente una macchina elettrica, ma vuole viaggiare in elettrico perché non le piace fare rifornimento. La macchina viene ricaricata a casa e impiegata per gli spostamenti quotidiani: per il 95% dei profili si tratta di una guida elettrica. Lei abita a Stoccarda e quando viene a trovarmi a Praga ha la possibilità di sfruttare il motore convenzionale».

La vostra strategia, insomma.

«È importante offrire l'intera gamma di motorizzazioni: ognuno, lo ripeto, deve poter scegliere l'alimentazione che preferisce in base all'utilizzo che fa del veicolo».

Quando arriverà l'elettrica Skoda “accessibile”?

«Presenteremo un'auto elettrica sulla piattaforma Meb A0 nel 2025 che costerà attorno ai 25.000 euro. Sarà l'offerta con la quale ci impegniamo a garantire i nostri obiettivi sulla sicurezza, sulla qualità e sulla funzionalità ad un prezzo che personalmente ritengo molto attrattivo. Ma se anche fra due anni si vuole spendere meno per un'auto, trovo che la Fabia sia fantastica. Tuttavia, per scendere sotto questa soglia con una elettrica abbiamo bisogno di ancora un po' di tempo».

La scadenza del 2035 per la fine della commercializzazione di auto termiche in Europa?

«Dobbiamo poter pianificare e pertanto abbiamo bisogno di decisioni certe».

Che non sempre ci sono.

«L'abbiamo visto con l'Euro 7. Per noi costituisce una enorme sfida: non per i parametri che devono venire rispettati, ma perché non sappiamo quale sarà il riferimento. Tutto è sempre in divenire e i nostri nostri cicli di sviluppo sono tra i due e i quattro anni. Personalmente posso vivere benissimo con la scadenza del 2035 e credo che sia anche la mossa giusta. Ma dobbiamo avere la possibilità di trasformarci, anche assieme ai clienti. Non è solo una questione normativa, ma serve l'infrastruttura di ricarica, serve l'energia e via elencando».

È preocupato dalla concorrenza cinese?

«Siamo sicuramente competitivi, noi e il gruppo. Come sempre nutriamo rispetto nei confronti dei rivali e di sicuro non ci tiriamo indietro quando la concorrenza è vera e leale. Del resto se guardiamo al passato, prima sono arrivati i costruttori giapponesi, poi quelli coreani e anche all'epoca si era discusso molto. È come una partita: quando sai che l'avversario è forte, ti prepari e ti sforzi. Ed è quello che facciamo in Skoda».

Due parole sull'Italia?

«Per noi è un mercato altamente interessante perché abbiamo ancora un grande margine di crescita. Non abbiamo ancora raggiunto le potenzialità di altri mercati: in Germania siamo il quarto costruttore, ma siamo forti anche in Austria, in Svizzera e saremmo contenti di poter di aver sempre più clienti italiani che si avvicinano a Skoda».

I prezzi delle auto sono sempre più alti: la gente rischia di non potersi più permettere di acquistarle.

«Non è che il prezzo piova dal cielo. È il risultato dell'impiego di tecnologia, di sistemi di sicurezza e di altre variabili come quella della norme sulle emissioni che ho citato prima. Solo per fare un esempio: con l'Euro 7 una Fabia dovrebbe costare fra i 3 e i 5.000 euro in più. Non siamo noi a definire i prezzi, ma il quadro generale delle condizioni di mercato, oltre naturalmente alle nostre ambizioni. Noi vogliamo che una Skoda valga il suo prezzo».

I consumatori faticano a comprendere prezzi elevati a fronte di margini sempre più importanti.

«Servono per produrre auto migliori rispetto ai cinesi».

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Sabato 7 Ottobre 2023 - Ultimo aggiornamento: 08-10-2023 11:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA