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DEABORN - Nuove sfide da intraprendere e vecchie sfide da riprendere. Ultimamente è questo il mantra che vige a Dearborn, nel quartier generale della Ford dove è stato deliberato che la Ranger nel 2024 correrà al Dakar Rally nella categoria T1+, quella dove si danno battaglia Toyota e Audi e dove dal 2025 vedremo anche la Dacia, espressione di un altro costruttore come Renault. Una decisione che viene dopo altre due altrettanto significative per il motorsport prese nel corso dell’anno: l’accordo con Red Bull Powertrains per sviluppare un motore di Formula 1 per il 2026 e la nuova Mustang Dark Horse GT4 e GT3 con la quale l’Ovale Blu correrà nei campionati GT di tutto il mondo, compresi l’IMSA e il WEC calcando piste come Daytona e Le Mans.
Forse qualcuno lo ha dimenticato, ma i V8 Ford-Cosworth sono stati i motori più vincenti dalla fine degli anni ’60 all’inizio degli anni ‘80 trionfando in Formula 1 (12 titoli Piloti e 10 Costruttori), alla 500 Miglia di Indianapolis (10 edizioni), nel CART (9 titoli) e anche due volte alla 24 Ore di Le Mans come motorista. Qui nel 2016 la Ford ha conquistato direttamente la vittoria tra le auto derivate di serie e vanta quattro affermazioni assolute di fila (dal 1966 al 1969) con la leggendaria GT40. Accanto alla storia c’è l’E-Transit SuperVan 4.2 elettrico da 1.050 kW con il quale Romain Dumas ha sfiorato in giugno la vittoria alla Pikes Peak. E tutto questo dopo anni in cui l’unico programma sportivo è stato quello con la Puma Rally1 nel WRC. Ford Performance insomma in pochi mesi ha messo le basi per un ritorno in grande stile nelle competizioni a livello globale e il programma per la Dakar ne è un pezzo fondamentale dove giocarsi al meglio sia la propria esperienza nei rally sia quella nei pick-up, segmento nel quale è leader mondiale incontrastato. Un dominio di mercato – la F-150 è di gran lunga il modello più venduto negli USA da oltre 4 decenni con una media di 8-900mila unità all’anno e la Ranger è il pick-up più venduto in Europa – che troverebbe nelle competizioni un grande suggello di immagine. Ma proprio per questo, Ford ha più da perdere che da guadagnare e, per fare le cose per bene, ha stilato un programma che ha nella M-Sport (insieme a Ford per i rally dal 1996) e la sudafricana NWM (Neil Woolridge Motorsport) i due partner di riferimento. Già annunciati i piloti: saranno Gareth Woolridge e Nani Roma.
Nel primo caso abbiamo a che fare con un figlio d’arte che ha già infilato diverse vittorie in Africa e Sudamerica; nel secondo siamo di fronte ad un vero monumento della Dakar, dove ha corso per ben 25 volte vincendone una con le moto (primo spagnolo a riuscirci) e un’altra con un’auto. Un’accoppiata condivisa in 45 edizioni solo con Stephane Peterhansel e Hubert Auriol. Dal 1996 Roma ha saltato la classica del deserto solo nel 2023, alle prese con un brutto male alla vescica, ma è guarito e pronto ad affrontare quest’altra sfida mettendo a disposizione tutta la sua esperienza. La base di partenza tecnica è la Ranger di precedente generazione, ovviamente modificata secondo il regolamento ed equipaggiata del V6 3.5 biturbo EcoBoost che ha già visto le sabbie dell’Arabia visto che, alimentato con biocarburanti, equipaggia la BRX Hunter con la quale lo stesso Roma ha corso nel 2021 e 2022 al fianco di Sebastien Loeb.
Sono stati già condotti migliaia di chilometri a Dubai, Sudafrica e Marocco prima del battesimo del fuoco avvenuto alla fine di luglio al Baja España Aragón dove Roma e la debuttante Ranger T1+ hanno ottenuto un lusinghiero 7° posto. Il Rally del Marocco in ottobre sarà l’ultimo test prima della Dakar che si svolgerà dal 5 al 19 gennaio prossimi. L’obiettivo è, come ha affermato il numero uno di Ford Performance Motorsport, Mark Rushbrook, «finish and learn» ovvero di finire la gara e imparare, in vista dell’edizione del 2025. Per allora l’Ovale Blu preparerà l’arma definitiva: la Ranger Raptor T1+, un prototipo vero e proprio che avrà l’onere di lottare per il podio della Dakar, così come per il campionato mondiale Rally Raid del quale la celebre corsa fa parte.