Stellantis, Ficili: «Maserati e Alfa Romeo brand separati, in futuro possibili sinergie»
Luca Pirri (LP Racing): «Felici di vincere con Maserati in tutta Europa, il trionfo di Monza della MC20 GT2 è stata una doppia soddisfazione»
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Tornare in pista, in tutti i sensi, sembra essere il pensiero fisso di Maserati che, mentre festeggia i primi 60 anni della Quattroporte e si appresta ad iniziare la sua seconda stagione in Formula E con la sua Tipo Folgore, rafforza ulteriormente il legame con il mondo delle corse con la GT2, derivata dalla MC20 e destinata ai gentlemen driver che vogliono mettersi alla prova nei vari campionati GT2 di tutto il mondo e su piste leggendarie. Tra queste ci sono Spa-Francorchamps, il Nürburgring e quelle del Fanatec GT2 European Series, campionato nel quale la Maserati GT2 ha già debuttato con la LP Racing e i piloti Leonardo Gorini e Luca Pirri raccogliendo al Paul Ricard una clamorosa pole position, un secondo posto in Gara 1 e un settimo posto in Gara 2. Un ottimo viatico per la stagione 2024 e la conferma che il progetto MC20 ha tutti i crismi per fregiarsi del Tridente e raccogliendo lo scettro della MC12 (13 titoli tra il 2004 e il 2010) e di altre famose auto da corsa come la Tipo 26, vincitrice di classe alla Targa Florio del 1926. Per non parlare della Tipo 61 “Birdcage”, la A6 GCM e la 250F con la quale Juan Manuel Fangio vinse il campionato di Formula 1 del 1957.
La GT2 è stata sviluppata da Maserati insieme a YCOM sfruttando lo stesso simulatore utilizzato per la monoposto di Formula E e partendo dal telaio in fibra di carbonio oltre che dal motore Nettuno della MC20. La carrozzeria è stata rivista nell’aerodinamica, con l’aggiunta di appendici, prese fondo ed estrattore. L’abitacolo è equipaggiato di sedili racing, cinture a 6 punti, strumentazione con display personalizzabile da 6,5”, comandi semplificati e rollbar pur mantenendo raffinatezza e l’eleganza tipiche. I finestrini sono in policarbonato e il sedile è fisso, a muoversi è invece la pedaliera da corsa regolabile. Oggetto di speciali attenzioni sono state anche le sospensioni a doppio braccio oscillate, ancorate ai sottotelai in alluminio e ora dotate di molle, ammortizzatori e barre antirollio regolabili oltre che di sollevatori pneumatici. Per ospitare inoltre le carreggiate allargate e gli pneumatici racing su cerchi da 18” sono stati modificati anche i parafanghi.
Ottimizzati per la guida in pista il climatizzatore, i fari, i freni, lo sterzo, il controllo di trazione e il differenziale autobloccante. Il V6 biturbo con bancate a 90 gradi, che originariamente eroga 630 cv a 7.500 giri/min – ma può variare con il BoP – e ha nuovi impianti di aspirazione, scarico, lubrificazione e raffreddamento e mantiene il sistema di alimentazione a doppia iniezione (diretta e indiretta) e quello di combustione a precamera con doppia candela derivato dalla Formula 1 e. E al posto del cambio doppia frizione a 8 rapporti di serie, c’è un sequenziale da corsa a 6 rapporti. E così Maserati si può tornare in pista.