Bernie Ecclestone e il presidente della Ferrari Montezemolo

Montezemolo incontra Ecclestone:
lavorano per cambiare in corsa la F1

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LONDRA - Evitare che la Formula 1 si trasformi definitivamente in una corsa per ragionieri o tassisti impegnati più a risparmiare benzina che a sorpassare l'avversario di turno. Il tutto a scapito dello spettacolo e dell'interesse degli appassionati delusi, come dimostrato anche dagli ascolti tv, dall'avvento del turbo e da una serie di regole che rischiano di far perdere sempre più appeal al Circus.

E così, in virtù di questa principale preoccupazione, Bernie Ecclestone e il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo si sono incontrati ieri a Londra dove hanno condiviso in pieno l'esigenza di intervenire in modo urgente e concreto. E per dare seguito a quanto discusso a Londra, nel weekend in Bahrain, dove si correrà domenica prossima la terza gara della stagione, Montezemolo, Ecclestone e il presidente della Fia (Federazione automobilistica internazionale) si vedranno per discutere su come ridare smalto a questa nuova Formula 1 che sembra proprio non piacere, venendo ribattezzata "Formula noia".

Soluzioni che, una volta individuate, andranno ovviamente condivise dai vari attori del Circus per impedire che i tifosi perdano entusiasmo per uno sport che da sempre ha tra i suoi principi chiave la velocità e i sorpassi. Dopo l'incontro con il patron del Circus, Montezemolo è volato a Maranello dove è iperimpegnato con tutto il resto della gestione sportiva della scuderia a migliore le prestazioni della F14 T. Tutti gli uomini in rosso sono al lavoro senza sosta per recuperare il gap che le prime due gare della stagione hanno evidenziato rispetto agli avversari. Mentre parte del team è in Bahrain per il terzo Gran Premio 2014, a Maranello si continua a lavorare per sviluppare al massimo la vettura e tirare fuori dal progetto F14 T le prestazioni che per ora si sono solamente intuite.

Come ha detto il team principal Stefano Domenicali «dobbiamo riuscire a dare ai nostri piloti una vettura che sia il più possibile vicino alle loro esigenze di guida. Abbiamo un programma di sviluppo da portare avanti, sappiamo dove migliorare e sappiamo che dobbiamo farlo in tempi stretti». Gli ingegneri, oltre al programma di sviluppo generico, hanno quindi pianificato anche un lavoro personalizzato in funzione delle caratteristiche dei due piloti. Con Kimi Raikkonen, in particolare, si sta operando per avvicinare il più possibile la F14 T al suo stile di guida, da sempre molto particolare.

Con Fernando Alonso l'obiettivo è invece quello di incrementare ancora di più il lavoro di interfaccia tra il pilota e la squadra. Infatti non c'è simulazione computerizzata che possa sostituire l'esperienza diretta di chi guida la vettura e le indicazioni dello spagnolo, alla fine di ogni gara così come dopo ogni sessione di prove, sono fondamentali per capire in quali aree le prestazioni possono essere ancora migliorate. Il campione spagnolo con la sua esperienza in Ferrari è infatti in grado di indicare al team non solo gli elementi su cui lavorare ma anche le priorità che devono essere seguite per rendere il più rapido possibile il processo di crescita delle prestazioni della F14 T.

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Giovedì 3 Aprile 2014 - Ultimo aggiornamento: 05-04-2016 05:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA