CANNES - In un primo momento le anteprime mondiali programmate da Azimut per lo Yachting Festival di Cannes dovevano essere due, il Magellano 60 e il Verve 48. All’ultimo momento è arrivato, invece, anche il nuovo Fly 72, yacht di 22,64 metri fuori tutto capace di coniugare al meglio sportività e comfort: assicura infatti prestazioni molto interessanti (con due motori MAN V12 da 1400 hp può raggiungere la velocità massima di 32 nodi e navigare a 26 nodi ad andatura di crociera) e un’abitabilità per otto persone in 4 cabine dotate di tutti i comfort. Non manca, com’è facile immaginare, anche l’alloggio marinaio.
Il nuovo modello della serie Fly porta, per gli esterni, la firma di Alberto Mancini; gli interni sono stati affidati invece all’architetto e designer Fabio Fantolino, al debutto assoluto nel mondo della nautica. Giovanna Vitelli, presidente di Azimut-Benetti col “pallino” dell’innovazione applicata alle barche, lo ha ingaggiato per la riconosciuta cultura del disegno “su misura”, che lo ha portato ad abbracciare progetti di interior design per il residenziale e l’hospitality. Una trasversalità progettuale che ha ispirato anche la scelta dei materiali e delle forme: legno affiancato a preziosità come il bronzo e i laccati lucidi.
Gli esterni sono firmati, come detto, da Alberto Mancini che, con i suoi progetti, sviluppa da anni il DNA sportivo che ha fatto la storia del design degli yacht Azimut. Con il nuovo Fly 72 il suo linguaggio stilistico introduce un’inedita pulizia di linea, che enfatizza ulteriormente quella che in cantiere definiscono “la tensione scultorea che caratterizza il design dell’intera serie”.
Per quanto abbiamo potuto vedere a Cannes, ciò che stupisce una volta di più il nuovo esemplare della linea fly di Azimut è la capacità di conservare un aspetto sportivo, teso e moderno, nonostante la sovrastruttura imposta dalla presenza della copertura superiore. Più in dettaglio, il fly si divide in tre zone distinte, integrate tra loro in modo fluido e armonioso. A prua, accanto alla timoneria, la seconda dinette si trasforma facilmente in zona prendisole, tramite un meccanismo di conversione, senza limitare il contatto tra chi è alla guida e gli ospiti. Inoltre la zona a centro barca, utilizzabile per pranzare, è dotata di un mobile bar riparato dall’hard-top.
Nella zona al di sotto si fa apprezzare, a centro barca, il grande salone illuminato da grandi finestrature. La lounge panoramica di prua offre un’ampia zona prendisole, e ad accentuare i grandi spazi concorrono le linee sportive della sovrastruttura tutte tese verso poppa, mentre il design squadrato della prua ne incrementa lo spazio.
Protagonista è la zona pranzo, che, arricchita da una finestra a tutta altezza, domina la scena e regala una vista mozzafiato, a stretto contatto con il mare.
La suite armatoriale si fa apprezzare, oltre che per gli spazi e la funzionalità, anche per i colori di tonalità calde, e per alcuni dettagli in bronzo opaco. Due grandi portali fanno da cornice alle finestre lungo lo scafo, enfatizzando l’afflusso di luce come elemento di design.
Sul piano tecnico, com’è facile immaginare, il nuovo 72 Fly dispone di tutto il meglio sperimentato sui modelli Azimut di più recente generazione. Per la prima volta, tra l’altro, viene utilizzata la fibra di carbonio per la parte superiore della struttura: una scelta che alleggerisce i componenti laminati del 30% e contribuisce a ridurre il rollio fino al 15%.
Per ottimizzare la navigazione (tempi di planata, incremento della velocità, riduzione dei consumi) non mancano gli interceptor automatici forniti dalla Humphree, e il sistema di bilanciamento automatico dell’imbarcazione, in grado – in caso di necessità - di trasferire il carburante da un serbatoio all’altro. Raymarine fornisce inoltre un sistema di controllo integrato personalizzato per Azimut, in modo da assicurare vigilanza costante (anche da remoto) su motori, pompe di sentina, ventilazione della sala macchine, aria condizionata e altro ancora.