Gianluigi Aponte (Gruppo Msc)

Navi, porti e transizione ecologica. Aponte (Gruppo Msc): «Pronti a fare la nostra parte»

di Antonino Pane
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GIOIA TAURO -  Gianluigi Aponte, l’armatore presidente del Gruppo Msc non ha voluto sentire ragioni: la più grande nave della compagnia deve chiamarsi Celestino Maresca. È così è stato. Eccola la Celestino Maresca, un grattacielo dei mari, un colosso capace di caricare più di 24mila contenitori. E averla dedicata a un collaboratore è una scelta voluta proprio dall’armatore. “Ma niente, è normalissimo per noi - ha detto Aponte - avere una nave nuova, ne abbiamo tante quindi non è una cosa eccezionale. Quello che è eccezionale è di averla dedicata ad un nostro collaboratore che purtroppo non c’è più, che ci ha lasciato qualche anno fa, è una cosa emozionante. Dall’altro lato è anche una bellissima giornata perché intitolare la nave a nome suo ci permetterà di ricordarlo negli anni a venire”. 

Una nave nuova, avveniristica rispetto alla transizione ecologica. È tutto questo mentre il governo decide se seguire la linea di Bruxelles che prevede stangate fiscali su cui accumula ritardi in questo settore a cominciare dai porti. 

Aponte anche su questo, comunque, è ottimista. “Il  governo italiano - dice - sta facendo un grandissimo sforzo su questo problema e spero che riusciremo ad avere un riscontro positivo. Comunque noi faremo la nostra parte per salvaguardare infrastrutture come Gioia Tauro. Per noi è un dovere salvaguardare il mare e la direzione che ha preso la nostra industria, quella si essere sempre più ecologici. Spingiamo i cantieri a fare del loro meglio e a mano a mano che le navi escono sono sempre più ecologiche”.

L’argomento nuove tasse sui porti è stato ripreso anche dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. “La buona notizia che ci dobbiamo aspettare - dice - è che non ci siano tasse sui porti italiani. A Bruxellkes c’è qualcuno  che fa gli interessi, consapevolmente o inconsapevolmente, dei paesi extra Ue a partire dalla Cina. Quindi mettere nuove tasse sui porti Europei o Italiani significa avvantaggiare altri. Siamo già d’accordo con diversi ministri europei per il momento siamo in 7, spero di arrivare all’obiettivo di bloccare questa nuova tassa che rischia di essere un regalo per i paesi extraeuropei e che non aiuta l’ambiente. Perché se uno invece di attraccare a Gioia Tauro attracca in Nordafrica non è che inquini meno. Il sotto obiettivo se non si può rimuovere la tassa è quello di chiedere pari condizioni tra i porti italiani e quelli extraeuropei. Come per le auto elettriche: è un enorme danno per l’economia italiana ed europea. Cancellare di colpo i motori termici  e solo un regalo alla potenza cinese che inquina più di tutti. È una follia. Cerchiamo di rimediare agli errori degli anni passati”.

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Mercoledì 22 Novembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 23-11-2023 19:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA