Scendono i consumi di carburante, aumenta la spesa degli automobilisti dal benzinaio: una situazione ormai insostenibile

Consumi di carburante in picchiata:
il peggiore semestre degli ultimi 50 anni

di Sergio Troise
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NAPOLI - Alla larga dal benzinaio: il prezzo dei carburanti spaventa sempre più automobilisti e autotrasportatori. Le promozioni estive, con premi fedeltà e supersconti nei weekend, per non dire della campagna Fiat con prezzo a 1 euro/litro per i nuovi clienti, forse produrranno qualche effetto più in là, ma i dati Anfia sui consumi di carburante relativi ai primi sei mesi dell’anno in Italia rivelano un calo vicino al 10% (9,7), con la benzina a -10,3 e il gasolio per autotrazione a -9,4. Un dato simile fu rilevato nel lontano 1955, quando l’Italia – agli albori della motorizzazione di massa – faceva i conti con la congiuntura. E’ l’ennesimo effetto della crisi economica. Una crisi in perfetta sintonia con quella del mercato, che in Italia ha perso, nei primi sei mesi, il 19,7% nel settore auto, il 37,9% in quello dei veicoli commerciali, industriali e autobus (5 mesi). Risvolto sconcertante: l’incremento dei prezzi ha fatto aumentare comunque la spesa per i carburanti e il relativo gettito fiscale a beneficio dello Stato. Per gli automobilisti, il danno e la beffa.

Le cause. La crisi economica rallenta la mobilità: si lavora meno, dunque ci si muove meno. Aumentano le transazioni on line, si riduce al minimo indispensabile il contatto diretto. Il piacere di viaggiare in auto? Battuto dall’incubo della sosta alla stazione di servizio. Sono migliaia gli italiani che rinunciano alle vacanze o, comunque, agli spostamenti in auto. Se possibile, si ricorre a soluzioni alternative anche per il tempo libero: treni e voli low cost si affermano sempre più come mezzi di trasporto alternativi all’auto.

Spesa aumentata. Secondo le elaborazioni del Centro Studi Promotor GL Events, nonostante il forte calo dei consumi, nel primo semestre 2012 la spesa complessiva per l’acquisto di benzina e gasolio per autotrazione è comunque salita a 33,5 miliardi di euro, con un incremento dell’8,8%. Il calo dei consumi è stato infatti più che compensato dalla crescita dei prezzi. Il prezzo medio ponderato della benzina nel primo semestre 2012 è aumentato del 17,66% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre per il gasolio l’incremento è stato del 21,63%. Ciò significa che il calo dei consumi non incide sui conti dello Stato, che ha guadagnato, con le accise, 18 miliardi di euro (+18,6%). Secondo i calcoli degli esperti del CSP, il maggior prelievo fiscale medio ponderato è del 23,93% per la benzina e del 35,05% per il gasolio. In calo, ma appena dello 0,8%, la componente industriale, cioè la parte della spesa che va alle compagnie petrolifere e alla distribuzione. Si tratta comunque di 15,5 miliardi. Crisi economica e prezzi alle stelle incominciano quindi a colpire anche i bilanci di compagnie petrolifere e distributori.

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Lunedì 16 Luglio 2012 - Ultimo aggiornamento: 22-07-2012 11:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA