Jaguar Land Rover si chiamerà in futuro semplicemente JLR. Tutto ruota sui marchi Range Rover, Defender, Discovery, Jaguar
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Defender, possibile nuova piattaforma per l’elettrica. Il fuoristrada Land Rover in versione EV con autonomia superiore ai 450 km
FIUMICINO - Suv, prestigiosa e… britannica. In due parole Land Rover, ovvero la storia delle ruote alte, quella iniziata nel 1948 e quella ancora tutta da scrivere. Ma a Gaydon hanno già le idee chiare e la mappa per i prossimi anni si chiama Reimagine, il piano che porterà ad intensificare l’elettrificazione con il debutto della Range Rover Classic elettrica e, a seguire, la scomparsa progressiva di tutti i tubi di scarico entro 10 anni. Un percorso che prevede anche l’idrogeno, con il progetto Zeus, e che è iniziato già con il mild hybrid e l’ibrido plug-in. E proprio quest’ultima tecnologia, dopo essere partiti dalle Range più grandi, è arrivata con lo stesso 2 litri elettrificato da 404 cv anche sulla Velar e la nuova la Defender, ovvero la capostipite che fece iniziare tutto oltre 70 anni fa. Ma la novità più importante per i numeri riguarda la Discovery Sport e soprattutto la Range Rover Evoque. Anche la principessa ereditaria diventa infatti ibrida plug-in e, a 2 anni dal debutto della seconda generazione, ha poco da aggiungere alla raffinatezza del suo abitacolo e alla sicurezza a 5 stelle EuroNCAP, ma ridisegna la gamma portando in dote altre interessanti novità.
La prima riguarda il sistema di climatizzazione che, grazie allo ionizzatore e al suo speciale filtro, migliora la qualità dell’aria e depura persino il PM2.5. E non è finita, perché la casa inglese sta preparando un nuovo sistema capace di abbattere il 97% di batteri e virus, anche quello del Covid-19. L’altra grande novità è rappresentata dai nuovi sistemi Pivi e Pivi Pro. Grazie al potente processore Snapdragon, alla grafica migliorata e allo schermo da 10” ad alta definizione con superficie ricurva, tutto è più chiaro e fluido inoltre il sistema è provvisto di ben due modem: uno serve per i servizi, l’altro per gli aggiornamenti over-the-air.
Cambiano anche il volante e la strumentazione, arrivano la ricarica wireless e, allo specchietto virtuale e al sistema visuale perimetrico, si aggiunge il Clear Sight, che permette di vedere sotto la vettura per controllare dove si stanno mettendo le ruote quando si sta marciando su terreni difficili. E a questo proposito, sul pannello dedicato ai comandi della climatizzazione e del Terrain Response arrivano quelli per le selezionare le modalità EV, Hybrid e Save del sistema ibrido.
Per la prima volta, una Land Rover monta un 3 cilindri, un 1.5 da 200 cv accoppiato ad un cambio automatico a 8 rapporti, e la trazione integrale viene realizzata senza albero di trasmissione, con un motore elettrico sincrono da 80 kW dedicato alle ruote posteriori. La batteria da 15 kWh è posizionata sotto il pianale così che abitabilità, bagagliaio (472-1.156 litri) e capacità del serbatoio rimangono immutati. Il caricatore è da 7 kW a corrente alternata e, cosa non banale, si può fare rifornimento a 32 kW anche dalle colonnine ad alta potenza per accorciare i tempi. Il sistema eroga complessivamente 309 cv e 540 Nm per uno 0-100 km/h in 6,4 s., un consumo medio di 2 litri/100 km pari a 44 g/km di CO2 e la possibilità di marciare ad emissioni zero per 55 km e fino a 135 km/h. Sono numeri che ne fanno la Evoque più potente e scattante ma, allo stesso tempo, la più economica da utilizzare e la più rispettosa dell’ambiente. Nella sua versione alla spina, la britannica esalta il proprio naturale comfort e diventa piacevolmente reattiva all’acceleratore grazie all’elettrico, ma anche ad un 3 cilindri disposto a girare allegramente senza mai superare i limiti della decenza acustica. Se poi si sposta la leva del cambio sulla posizione S, la forza dei due motori si somma e l’elettrico regala al retrotreno una vivacità sulle curve strette da gustare in piena sicurezza. Ci sono oltre 2 tonnellate di massa da governare, ma la migliore ripartizione e l’assetto ben calibrato rendono la guida serena e gradevole.
La Range Rover Evoque P300e ibrida plug-in parte da 53.450 euro e solo alcuni dei numerosissimi allestimenti disponibili possono godere degli incentivi governativi. Volendo, si può spendere di meno (da 40.500 euro) optando per altre propulsioni, tutte mild hybrid a 48 Volt, con cambio manuale o automatico e trazione anteriore o integrale: dal 3 cilindri 1.5 da 160 cv fino ai 4 cilindri 2 litri, siano essi a benzina (200 cv, 249 cv o 300 cv) o a gasolio (163 cv o 204 cv).
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